il Fatto Quotidiano, 21 settembre 2024
Alloggi fatiscenti per i militari all’Altare della Patria
Le brandine sono addossate l’una all’altra, le militari donne devono dormire accanto ai colleghi uomini. “Siamo costrette ad andare in bagno per cambiarci”, raccontano, con un certo disagio. E ancora, nelle foto si vedono vecchi bagni “alla turca” con qualche perdita d’acqua, muffa e grandi macchie scure di umidità sulle pareti, intonaci scrostati, porte e maniglie danneggiate, a volte sistemate con un po’ di nastro isolante, un controsoffitto che negli anni ha perso diversi pannelli. Chi è stato stato lì dentro riferisce anche di “cattivi odori” e suggerisce una verifica sugli impianti di aerazione e illuminazione.
Alloggi militari poco dignitosi ci sono un po’ ovunque e i sindacati del settore, da quando esistono, lo denunciano spesso. Quello però è il seminterrato del Vittoriano di piazza Venezia a Roma. Brutto e sgraziato per carità ma è pur sempre l’Altare della Patria dove vanno a inginocchiarsi il presidente della Repubblica e le autorità varie davanti al sacello del Milite Ignoto. E lì sotto i militari della Guardia d’onore, chiamati a sorvegliare immobili la fiamma che arde in cima alla scalinata – a turno tocca all’Esercito, all’Aeronautica e alla Marina – passano le notti in condizioni che definire disagevoli è poco.
L’hanno denunciato pubblicamente qualche giorno fa i sindacati Siulm della Marina e Sum dell’Esercito. Riferiscono di aver segnalato il problema lo scorso luglio allo Stato maggiore della Difesa ma dopo due mesi non hanno avuto risposta e chiedono l’intervento diretto del ministro Guido Crosetto per superare quelle che chiamano “isteresi burocratiche”. “Crediamo che i nostri colleghi abbiano diritto a standard dignitosi e volti a preservarne la salute”, scrivono. “Mandereste i vostri figli a dormire e andare in bagno in simili strutture fatiscenti?”. Secondo i due sindacati, peraltro, “sembrerebbe che a seguito dello spegnimento della fiamma del sacello (alimentata a gas) i colleghi sono costretti a stazionare sul posto inalando tale gas”. I responsabili di Siulm e Sum hanno anche “chiesto copia del Documento di valutazione dei rischi della struttura” e informazioni sulle “attività svolte dal medico competente per la vigilanza sanitaria”. Allo Stato maggiore della Difesa “la situazione è nota” e “stanno lavorando per risolverla”. Ci sono problemi strutturali di infiltrazioni d’acqua e qualsiasi intervento dovrà passare per la Soprintendenza, ma gli Stati maggiori quando vogliono sanno come accelerare le cose.