Il Messaggero, 21 settembre 2024
Tutti in fila per la prima di Parthenope a mezzanotte
Bagno di folla per Paolo Sorrentino al Cinema Troisi in occasione dell’anteprima romana del film “Parthenope” che uscirà in tutte le sale italiane il 24 ottobre distribuito da PiperFilm. A mezzanotte, il regista premio Oscar è stato acclamato come una rockstar da una platea gremita di giovani, lo stesso pubblico che alle 14 anteprime notturne ospitate in contemporanea in diverse città d’Italia ha fatto registrare il tutto esaurito e numeri record: 4000 presenze per circa 300 spettatori per cinema e la media schermo più alta (totale 18 mila euro circa) mentre l’incasso del film è entrato nella top ten del box office. Presentato all’ultimo Festival di Cannes dov’è stato comprato dai distributori di tutto il mondo, tra cui la potente società “A 24” che lo farà uscire presto nelle sale americane, Parthenope è un racconto travolgente e visionario tutto ambientato a Napoli, la città del regista, e ruota intorno alla protagonista Parthenope, una ragazza della buona borghesia seguita dalla nascita alla vecchiaia: le dà il volto l’attrice debuttante Celeste Dalla Porta, 26 anni, bellezza sensuale ed enigmatica che interpreta il personaggio da giovane mentre la regina delle attrici italiane, Stefania Sandrelli, è Parthenope da anziana. Completano il cast Luisa Ranieri, Isabella Ferrari, Gary Oldman, Peppe Lanzetta, i giovani Dario Aita e Daniele Rienzo, Silvio Orlando.STORIA DI BACI E ILLUSIONIMaestoso e potente, il film è un viaggio vertiginoso nella vita di una donna «spontanea e indipendente, abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore e seguita nell’arco di 50 anni tra passioni e dolori, baci e illusioni, incontri, ambizioni», spiega il regista. Non a caso la storia si svolge a Napoli, «la città che offre le migliori condizioni per essere liberi ed esprimersi senza sovrastrutture», ha detto Sorrentino mentre i ragazzi lo applaudivano freneticamente, «ma è anche un viaggio nel tempo che passa senza malinconie, rimorsi o rimpianti. Ed è un viaggio epico, perché ognuno di noi è in qualche modo eroico: racconta la lunghezza e l’ampiezza della vita di cui siano tutti protagonisti». È la prima volta che il regista punta su una protagonista femminile. «Sono partito dal desiderio di indagare due misteri: la donna, una realtà che da maschio posso solo intuire, e Napoli. A questo punto della carriera», ha spiegato il regista a Malcom Pagani che moderava l’incontro con il pubblico, «più che al cinema inteso come mezzo dalle tante potenzialità, sono interessato ad esplorare i sentimenti. E Parthenope è un film sentimentale». Gli chiedono che differenza ci sia tra quest’ultima opera e La Grande Bellezza, il capolavoro ambientato a Roma che nel 2014 gli fruttò l’Oscar. «La Grande Bellezza era un film sul bello quando il mondo era brutto», risponde Sorrentino, «Parthenope è invece un film sul bello quando il mondo era bello». Ancora applausi. Orlando interpreta un professore di antropologia, severo e appartato, che rimprovera i giovani di «non saper più fare le domande». Ed è inutile cercare le risposte nel film: «Il compito del cinema», precisa il regista, «è ricordare che non esistono».STRADA INTERNAZIONALEDopo la partecipazione al Festival di Cannes, Parthenope ha imboccato la strada internazionale che potrebbe portare il film a rappresentare l’Italia all’Oscar: il 24 settembre la commissione di esperti istituita presso l’Anica si riunirà per scegliere il candidato nazionale e l’opera del maestro napoletano (che due anni fa ottenne la seconda nomination con È stata la mano di Dio) ha tutti i requisiti per essere designata a partecipare alla competizione cinematografica più importante del mondo. «Ma dopo Cannes ho smesso di seguire Parthenope», ha spiegato Sorrentino ai ragazzi che affollavano il Cinema Troisi, «per alcuni registi i film sono come figli, per me invece sono come fidanzate con cui è possibile rompere: infatti dopo la proiezione di Cannes ho lasciato Parthenope al suo destino». Perché? Ai giovani spettatori dell’anteprima romana il regista ha regalato una primizia: «Sono già impegnato a scrivere il mio nuovo film», ha rivelato. E la sala è venuta giù dalle ovazioni.