La Stampa, 21 settembre 2024
A Ceresole Reale una scuola per due bambini
Suona ancora la campanella nella scuola più piccola d’Italia. Ceresole Reale, 154 abitanti a 1620 metri di quota, perla alpina nel Parco nazionale del Gran Paradiso. Emanuele e Raffaele sono tornati tra i banchi di scuola. In un’aula all’avanguardia, nuova di zecca, con la lavagna elettronica, la connessione wi-fi e il computer portatile. Non manca proprio nulla. Tranne i bimbi.Una scuola all’avanguardia per pochi alunniStoria comune nei piccoli borghi di montagna che difendono con le unghie servizi come questo, ultimo baluardo per frenare lo spopolamento. Emanuele e Raffaele, che sono fratelli, si godono la “miniscuola”. Quest’anno è nuova anche la maestra: Vittoria Data, 34 anni di Barbania. Grande appassionata di montagna, insegna a Ceresole e può coniugare le sue passioni: insegnamento e corsa tra i monti. «Unisco lavoro e hobby – racconta – vivo qui in paese nell’alloggio messo a disposizione dal Comune sopra la scuola. È bellissimo. Una rampa di scale e sono al lavoro». In municipio si trovano gli uffici dell’ente, la scuola e l’alloggio per la maestra che così evita di fare la pendolare.
Vita tranquilla e dedizione all’insegnamentoSolitudine? «Qui si sta benissimo – dice la maestra Vittoria – e posso anche studiare per la seconda laurea. Quando si è concretizzata la possibilità di insegnare a Ceresole, non ci ho pensato due volte». Il rapporto con i bimbi è più sano e c’è più tempo per lavorare, anche se un bimbo frequenta la terza e l’altro la quarta. «È una gran bella esperienza» aggiunge.
Scuola piccola ma connessaCrescere e studiare nella scuola più piccola d’Italia non significa isolamento. Due volte al mese i bimbi di Ceresole vengono accompagnati a Locana per attività con i coetanei della Valle Orco. Organizzano anche gite con i bambini di Ronco Canavese. E giocare all’aperto nel Parco Gran Paradiso è un grande vantaggio.
Una scuola che fa vivere il borgoUna scuola aperta in un piccolo borgo di montagna significa far vivere il paese. Il Comune fa di tutto per mantenere la scuola, anche se gli iscritti sono solo due. Grazie ai fondi della Regione Piemonte e al supporto dell’Unione montana Gran Paradiso, la scuola resta aperta. Emanuele e Raffaele, gli unici due alunni, non invidiano i coetanei che vivono altrove: «Qui è bello, la maestra è brava e siamo vicini a casa».