la Repubblica, 21 settembre 2024
Modella trans uccisa nella Georgia omofoba
TBILISI— «Spero che la morte di questa donna, giovane e bella, ci renda più umani, più cristiani. Spero che questa tragedia non sia vana». La presidente georgiana, Salomé Zourabichvili, esprime il dolore di un Paese, attonito di fronte all’assassinio di una popolare modella e personaggio televisivo, Kesaria Abramidze, 37 anni transgender uccisa a coltellate da un uomo – il fidanzato, secondo i media locali – nel suo appartamento di Tbilisi. Il brutale crimine – elevato a simbolo dei tempi che vive la Georgia – avviene un giorno dopo l’approvazione di una legge contro la cosiddetta “propaganda Lgbt”, che lede gravemente i diritti fondamentali delle minoranze sessuali e di genere e pone limiti alle libertà di espressione e associazione. Norma accusata di essere ispirata all’analoga legge russa, in un Paese che sempre più sembra scivolare verso l’autoritarismo e avvicinarsi a Mosca e che, secondo l’opposizione, alle elezioni di fine ottobre deciderà se continuare il proprio cammino verso l’Europa o diventare una colonia della Russia.Sono le 19:30 circa di mercoledì, quando i vicini di casa di Abramidze sentono delle grida provenienti dall’abitazione della donna. Sono loro a trovarla in una pozza di sangue e a chiamare le forze dell’ordine. Il presunto assassino, ripreso da telecamere di sorveglianza mentre attende l’ascensore nell’edificio in cui viveva la vittima, per poi correre giù dalle scale 15 minuti dopo, è stato arrestato poco lontano dall’aeroporto di Kutaisi, circa 200 km da Tbilisi, da dove presumibilmente intendeva lasciare il Paese.L’uomo, un 26enne addetto alla sicurezza di un locale notturno della capitale, è accusato di omicidio premeditato basato sul genere e commesso con particolare crudeltà, reato che comporta anche l’ergastolo. Circa due ore prima di essere uccisa, Kesaria Abramidze aveva pubblicato una storia Instagram con una foto che la ritraeva insieme al suo presunto assassino, portando i media locali a speculare su come possa essere stata quell’immagine a innescare il crimine, presupponendo che l’uomo non avrebbe voluto che la loro storia fosse resa pubblica. Persone vicine alla vittima parlano di relazione tossica, segnata da abusi fisici e psicologici, tanto che a un certo punto Abramidze sarebbe stata costretta a lasciare per un periodo il Paese. La donna si sarebbe anche rivolta alle forze dell’ordine, che non avrebbero preso misure adeguate a garantire la sua sicurezza. La società civile chiede che venga fatta chiarezza su questi episodi di violenza e sul comportamento delle autorità.La morte di Abramidze, che nel 2018 ha rappresentato la Georgia a Miss Star International, concorso di bellezza per donne transgender, ed era spesso ospite di programmi tv, ha scioccato non solo la comunità Lgbtq+ ma anche la gente comune: «Emanava dolcezza da ogni parola, era una persona buona e tutti laamavano», afferma un tassista della capitale. I social sono inondati da messaggi di affetto per la giovane.«C’è un legame diretto tra l’uso del linguaggio dell’odio nella retorica politica e i crimini d’odio. Da q uasi un anno, il governo di Sogno georgiano usa aggressivamente un linguaggio omo/bi/transfobico. L’uso politico dell’omofobia, della bifobia e della transfobia è divenuto centrale nel linguaggio e nell’ideologia del governo, come mostra l’approvazione della legislazione anti-Lgbt. L’assassinio di Kesaria Abramidze non può essere analizzato fuori da questo contesto», afferma ilSocial Justice Center, ong georgiana. La legislazione appena approvata, che prevede tra l’altro il divieto di qualsiasi procedura medica legata al cambio di sesso, è stata soprannominata dall’opposizione “legge russa 2”: un testo che reputano ispirato alla leggeadottata dalla Duma nel 2013, e che fa seguito alla legge sugli “agenti stranieri”, contestata in piazza la scorsa primavera da decine di migliaia di persone e a sua volta giudicata ispirata alla legge liberticida di Putin. Le manifestazioni di massa non hanno sortito alcun effetto: il governo è andato avanti per la sua strada, che in molti ritengono stiaportando il Paese verso l’autoritarismo, con la sponda di Mosca. L’opposizione chiede una partecipazione di massa alle elezioni del 26 ottobre, e promette che abolirà entrambe le “leggi russe” e riporterà la Georgia sul cammino che conduce in Europa. Un voto che sembra spartiacque per il Paese.