Corriere della Sera, 21 settembre 2024
L’imminente 19esima Festa del cinema di Roma
Roma – Alla 19ª edizione (16-27 ottobre), la Festa del cinema ritrova la sua matrice politica, nel nuovo presidente Salvo Nastasi, uomo che ha collezionato tanti incarichi tra ministero della Cultura, Fondazioni liriche, Siae ed è succeduto all’esperienza breve ma intensa di Gianluca Farinelli tornato alla sua roccaforte della Cineteca di Bologna.
Non a caso Nastasi, dopo aver detto che «non esiste nessun paragone con gli altri festival», ha dato il benvenuto a un parterre dove si contavano il sindaco Gualtieri, Mollicone, Borgonzoni, Rutelli (ora a capo dell’Anica), Nicola Zingaretti... Alla fine, a sorpresa, ricordando il budget a 8 milioni e mezzo, ha rivelato che lo stanziamento della BNL «è di un sesto rispetto a quello che dava 19 anni fa».
A parte l’establishment, la rassegna esaltando lo spirito di una festa abbraccerà come sempre il popolo romano, con la sua anima trasversale e i suoi tanti luoghi (Auditorium, carcere, ospedale, teatri, cinema, perfino l’aeroporto) che inghiottono concorso, documentari (da Mastroianni con sua figlia Chiara presente, a Liliana Segre, da Ferrari all’allenatore della Lazio Maestrelli che bilancia l’omaggio del 2022 al romanista Turone, fino a Mario Verdone ricordato dal figlio Luca), mostre, anniversari, serie tv.
E nella serialità, si trovano i piatti forti, e con essi si consuma la distanza dagli altri festival: Miss Fallaci sulla grande Oriana con Miriam Leone; Mike con Claudio Gioè su Mike Bongiorno; Vita da Carlo, terzo capitolo autobiografico con Carlo Verdone; Avetrana-Qui non è Hollywood di Pippo Mezzapesa, sull’omicidio di Sarah Scazzi, con Vanessa Scalera; L’amica geniale, quarta e ultima stagione, regia di Laura Bispuri, con Alba Rohrwacher e Fabrizio Gifuni.
Per il concorso, 18 film, 4 sono italiani, a cominciare dall’apertura, Berlinguer, la grande ambizione di Andrea Segre con Elio Germano, a seguire L’albero di Sara Petraglia (figlia dello sceneggiatore Sandro) con due giovani talenti, Carlotta Gamba e Tecla Insolia; L’isola degli idealisti di Elisabetta Sgarbi con Tommaso Ragno; Paradiso in vendita di Luca Barbareschi. In gara troviamo The Trainer di Tony Kaye (USA), commedia surreale e grottesca, bizzarro pure il cast con Vito Schnabel (figlio del regista e pittore Julian), Paris Hilton, Bella Thorne.
Le star internazionali sono i due premi alla carriera, Viggo Mortensen e Johnny Depp che porteranno le seconde prove come registi, il primo con I morti non feriscono, l’altro con Modì su Modigliani con Riccardo Scamarcio. Ralph Fiennes avrà due film: Conclave di Edward Berger e The Return di Uberto Pasolini. Ci sarà anche Vincent Lindon, fresco di Coppa Volpi a Venezia, con Le choix di Gilles Bourdos.
I nomi più attesi (ma anche il film in gara su Berlinguer lo è) si trovano nella sezione Grand Public: Manetti Bros con U.S.Palmese commedia sportivo romantica con Rocco Papaleo; Eterno visionario di Michele Placido su Pirandello con sua moglie Federica Vincenti nei panni di Marta Abba, Fabrizio Bentivoglio e Valeria Bruni Tedeschi; Fino alla fine che è un action movie di Gabriele Muccino; La casa degli sguardi, esordio alla regia di Luca Zingaretti; Il treno dei bambini di Cristina Comencini con Barbara Ronchi.
Va segnalato The Opera!-Arie per un’eclissi, film musicale corale con Vincent Cassel e Danny Ardant che prende le mosse dal mito di Orfeo e Euridice.
In totale 100 film. Da ricordare l’anteprima della sezione autonoma Alice nella città di Megalopolis di Coppola. La direttrice Paola Malanga definisce la Festa, che è una foto di Roma e del cinema con un retrogusto di «amichettismo», «un arazzo con tanti disegni».