Corriere della Sera, 21 settembre 2024
La festa a Cinecittà per Sophia Loren che compie 90 anni
L’amico Sting le ha dedicato «Every little thing she does is magic» (ogni piccola cosa che fa, diventa magica), mentre Laura Pausini, a sorpresa, ha cantato la colonna sonora di La vita davanti a sé, il suo ultimo film diretto dal figlio Edoardo Ponti.
I suoi «primi 90 anni» Sophia Loren li ha festeggiati ieri a Roma, con una cena blindatissima, accompagnata da figli, nuore, nipoti e soli amici intimi e familiari, circa 150 persone nel ristorante del rooftop di un hotel in piazza della Repubblica nel centro della Capitale a pochi passi dal Cinema The Space Moderno dove, davanti a una platea con cira 600 ospiti, ha ricevuto «La chiave di Cinecittà» (uno stilizzato ingresso degli stabilimenti cinematografici realizzato in bronzo dallo scultore Dante Mortet) dalla presidente dell’istituzione Chiara Sbarigia e Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla Cultura.
Dopo aver assistito alla proiezione del film L’oro di Napoli appena restaurato dall’Istituto Luce, visibilmente emozionata, sotto braccio ad Al Bano e al figlio Carlo, quest’icona del cinema mondiale ha ricevuto dal palco gli auguri dei nipoti Lucia e Vittorio che hanno letto una lettera in inglese seguiti da quelli di Enrico Lo Verso, Ferzan Özpetek, Laura Delli Colli, Ibrahima Gueye mentre in platea arrivavano gli applausi di Aurelio De Laurentiis, Christian De Sica, Claudia Gerini, Franco Nero, Alessandra Mussolini (con le figlie Caterina e Clarissa), Nancy Brilli, il sindaco Roberto Gualtieri, Mara Venier, Al Bano, Gigi D’Alessio e molti altri.
«È una grande gioia – ha detto la diva – essere qui con voi e ricevere questo riconoscimento denso di significato per la mia carriera ricordando quegli inizi così pieni di speranza e fiducia nel futuro». Festeggiamenti in due Continenti, Europa e Stati Uniti, ma omaggi e celebrazioni un po’ ovunque, dal Lincoln center di New York al Museo Academy di Los Angeles in programma a novembre ma anche a Barcellona. E non poteva mancare Pozzuoli, dove è stato inaugurato il murale «La casa di Sophia» dell’artista Leticia Mandragora in via Solfatara davanti all’abitazione della Loren quando era bambina. E da dove, a 15 anni partì per Roma con l’indomita mamma Romilda per rincorrere il sogno di diventare attrice: «Giravano Quo Vadis — ricorda nella sua autobiografia “Yesterday, Today, Tomorrow: My Life” – e abbiamo iniziato a lavorare. Una scelta che ha cambiato la vita a tutta la famiglia...». E poi, nel 1951, l’incontro con il produttore Carlo Ponti che la invita in ufficio dopo averla vista a un concorso di bellezza. È l’inizio di una leggenda e di un grande amore.
Dopo la cerimonia nel cinema, un ristretto gruppo di invitati si è diretto verso Palazzo Naiadi dove l’attrice ha alloggiato in una suite che occupa sempre nei suoi soggiorni romani. Ad attenderla un vaso con rose bianche, un ritratto di Pozzuoli, le foto di famiglia e i libri che, nel tempo, le hanno dedicato. Al tramonto, infine, sul rooftop con vista mozzafiato, la cena fusion dello chef portoghese Olivier da Costa.
«Mia madre Sophia prima che italiana si sente napoletana – ha detto Edoardo – con noi parla in dialetto. A tavola è sempre una festa, oggi tifa Sinner».