Libero, 20 settembre 2024
A Brera un laboratorio di chimica e nuovi custodi
Da fine mese la Grande Brera, («la Salerno-Reggio Calabria dell’arte», come l’hanno ribattezzata gli addetti ai lavori) uscirà definitivamente dal libro dei sogni per entrare nel mondo reale. Il 26, almeno questa è la data segnata in agenda, sarà presentato ufficialmente il nuovo logo della Pinacoteca, cioè la Grande Brera, in modo da lanciare una forte campagna di promozione del museo, puntando suoi nuovi allestimenti di Palazzo Citterio, laddove si allargherà il museo voluto da Napoleone.
Sotto la nuova insegna, un marchio stilizzato con una forte connessione con la città, ci saranno i simboli della Pinacoteca, dell’Accademia e della Braidense, in modo da mettere in connessione gli “elementi” presenti all’interno dello stesso palazzo cinquecentesco. E non si tratta affatto di un dettaglio di poco conto, visto che la stessa politica gestionale messa in campo dal direttore, Angelo Crespi, punta ad unire e non certo a dividere, nella convinzione che Brera non è solo un’eccellenza italiana, ma un punto di riferimento nel mondo. Non a caso la Pinacoteca vuole aprire, all’interno delle proprie sale, il primo laboratorio italiano di chimica per la diagnostica dei beni culturali, in modo da “riscrivere” la storia dell’arte, risalendo a tecniche e materiali usati dagli artisti nei i loro lavori. Come ha spiegato Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera, parlando a margine della presentazione del restauro ultimato della “Disputa sull’Incarnazione” di Geronimo Genga, realizzato anche grazie all’apporto della scienza e di approfonditi esami fisici e chimici, l’obiettivo è quello di aprirlo l’anno prossimo. «Questo è per noi un segnale molto importante», spiega Crespi, «perché abbiamo intenzione, con l’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, che fa parte del complesso della Grande Brera, di aprire un laboratorio di chimica per la diagnostica dei beni culturali. Saremo l’unico museo italiano ad averlo», aggiunge, «equiparandoci alle procedure di musei internazionali».
Giusto ieri l’altro Crespi e la sovrintendenza hanno incontrato Francesca Casadio, fondatrice e direttrice del laboratorio di chimica per la diagnostica dei beni culturali dell’Art Institute di Chicago e Marco Leona, direttore del laboratorio scientifico del Metropolitan di New York. «Questo testimonia quanto siamo famosi in tutto il mondo come restauratori e come specialisti della diagnostica», spiega Crespi, «il che è un vanto per l’Italia. Per questo siamo convinti che in Brera si debba riportare la ricerca scientifica, essendo una delle linee su cui si muove il complesso di Brera, che è conservazione, formazione e ricerca. Riportare il laboratorio all’interno di queste mura sarà bellissimo, perché metteremo a disposizione della diagnostica i capolavori assoluti della Pinacoteca». «Le possibilità della diagnostica sono infinite», chiosa il direttore, «non solo per la riflettografia che è come una macchina del tempo, ma anche per altro. Un caso eclatante è la “Loggia di Galatea” di Raffaello a Roma, dove è stato scoperto che l’artista usava il blu d’Egitto e nessuno lo usava più da 1500 anni, che riscrive totalmente una parte della Storia dell’Arte, e che oggi è il pigmento più usato nella diagnostica medicale».
Quanto alla Grande Brera è partita la corsa contro il tempo per assumere il personale da dislocare nelle sale di Palazzo Citterio, senza i quali la data del sette dicembre, fissata per il taglio del nastro, protrebbe essere messa a rischio. In pianta organica dovranno essere inseriti almeno 30 custodi, ma per rispettare i tempi sarà necessario ricorrere ad un decreto ad hoc, al quale stava già lavorando l’ex ministro, Gennaro Sangiuliano, e sul quale l’attuale titolare del dicastero della Cultura, Alessandro Giuli, dovrebbe mettere le mani già nei prossimi giorni, i modo da accorciare i tempi. La procedura standard del bando sarebbe una complicazione per tutti, visto che dilata i tempi.
Considerando il valore strategico dell’operazione il neo ministro potrebbe essere a Milano, per un sopralluogo operativo, già nelle prossime settimane, in modo da prendere confidenza con la materia. Il cantiere Grande Brera va chiuso in fretta, altro che Salerno Reggio Calabria...