Fabio Amendolara e Tonino Laghi per "la Verità" - Estratti, 20 settembre 2024
PROVE D’AMORE, RICATTI, RISSE E LA FINTA GRAVIDANZA: ESPOSTO BOMBA DI SANGIULIANO, CHE DENUNCIA MARIA ROSARIA BOCCIA PER” INDEBITE PRESSIONI” - CONTIENE LE CHAT SULLA LORO TURBOLENTA LIAISON, COMPRESE LA FOTO DI LUI APPENA SFREGIATO DA LEI CON UNA UNGHIATA AL CULMINE DI UN LITIGIO AVVENUTO DURANTE UNA TRASFERTA A SANREMO - LE CHAT IN CUI LA POMPEIANA ESPERTA AMMETTE “MI HAI FATTO DIVENTARE UNA IENA”, ARRIVANDO POI A MINACCIARE L’EX MINISTRO DI INOCULARGLI UN TROJAN NEL CELLULARE - GLI SCAMBI SU UN PRESUNTO BIMBO MAI CONCEPITO CON "GENNY DELON" CHE DICE “SONO ARRIVATO AL PUNTO DI NON FARMI PROBLEMI SE TU FOSSI INCINTA DI ME” - MARIA ROSARIA BOCCIA RISPONDE A MODO SUO SUI SOCIAL: UN BICCHIERE DI CAFFÈ DAVANTI A MONTECITORIO CON LA CANZONE DI...
Dopo giorni di annunci e di smentite sulla scrivania dei magistrati della Procura di Roma è arrivata la denuncia dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano contro l’imprenditrice pompeiana Maria Rosaria Boccia. Lo scontro tra i due, iniziato nell’afa di fine agosto, ha avuto una prima svolta con le dimissioni del giornalista.
(...) Nell’esposto dovrebbe essere ricostruita dettagliatamente la turbolenta storia d’amore che sarebbe iniziata ai primi di giugno e già nella notte tra il 16 e 17 luglio avrebbe vissuto un momento di grande tensione.
La Boccia, al culmine di un litigio avvenuto durante una trasferta a Sanremo, avrebbe infilato le proprie unghie nella carne viva dell’allora ministro, causando una vistosa ferita sulla fronte dell’uomo. E agli atti dovrebbero essere state depositate anche le foto che Sangiuliano si è scattato davanti allo specchio del bagno come una qualunque vittima di abusi. Negli scatti si vede il giornalista in jeans e polo azzurra mentre immortala le proprie condizioni a futura memoria. E il taglio suscita una certa impressione.
La ricostruzione dei legali porta a ipotizzare reati come la tentata estorsione, ma dovranno essere i pm a tradurre gli episodi narrati in una plausibile fattispecie di reato. Di certo Sangiuliano e la sua difesa ritengono di avere buone carte dalla propria parte, se non addirittura la classica pistola fumante. Infatti, il 26 agosto, il giorno in cui la Boccia annunciò sui social la propria nomina a consigliera del ministro per i Grandi eventi, Sangiuliano aveva chiesto ai suoi collaboratori di informarla che il contratto era saltato.
Il motivo? Poco prima l’ex ministro aveva esplicitamente fatto riferimento con il capo di gabinetto Francesco Giglioli a «potenziali situazioni di conflitto d’interesse». La Boccia, come abbiamo scritto, è tuttora titolare di una società di pubbliche relazioni, la Cult communication Srl, anche se in uno dei due curriculum inviati al dicastero di via Collegio romano aveva assicurato di averla chiusa.
Appena saputo della bocciatura (ci sarebbe prova della ricevuta comunicazione), la donna avrebbe usato i social per lanciare la fake news dell’avvenuto accordo, mettendo alle strette il ministro. In quel momento Sangiuliano, è la tesi della difesa, avrebbe dovuto scegliere se tenere il punto e rischiare il posto, oppure nominarla e continuare a fare il ministro.
Almeno sino alla successiva tempesta. Ovviamente adesso i pm dovranno raccogliere la versione della Boccia che, c’è da giurarci, darà agli stessi episodi un’interpretazione diametralmente opposta.
Per trovare la quadra gli inquirenti dovranno scavare nella documentazione allegata alla denuncia e alle eventuali memorie difensive della pierre. Dalle chat emerge un rapporto turbolento, in stile montagne russe. E ognuno dei due amanti, adesso, userà quei tribolati dialoghi per suffragare le proprie asserzioni.
Per esempio la Boccia accusa l’ex ministro di non essersi abbastanza speso per lei e lui ribatte: «Ho fatto delle cose che non avrei mai fatto». Su questo la donna sembra d’accordo («Hai ragione»), ma non si accontenta. Lui le ricorda quanto accaduto la notte tra il 16 e il 17 luglio: «Sfregiato […] Se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo». Lei ammette di aver perso il controllo: «Mi hai letteralmente mandato fuori di testa […] mi hai portato a un punto imbarazzante […] mi hai fatto diventare una iena».
Sangiuliano cerca di essere conciliante: «Comunque ho sbagliato io». Ma ricorda anche di aver accettato di subire da lei umiliazioni che mai avrebbe sopportato da altri. La donna avrebbe preteso prove d’amore e di sudditanza sempre più estreme. Addirittura gli avrebbe chiesto di poter controllare il cellulare del membro dell’esecutivo, pena, in caso di rifiuto, l’inoculazione di un trojan.
Ovviamente queste sono le accuse che l’ex ministro ha condiviso con legali e collaboratori che adesso dovranno essere valutate dalla Procura. La Boccia avrebbe anche sottratto all’amante la fede nuziale e la sparizione dell’anello dal dito anulare del politico non è passata inosservata agli osservatori più attenti.
In un messaggio la Boccia scrive: «Io ora devo decidere e stare bene, in questo momento non posso permettermi di fare scelte sbagliate». Sostiene di avere paura del ministro e gli chiede di starle lontano. Ad agosto la storia di amore è già finita. La dottoressa di Pompei, a quanto risulta alla Verità, avrebbe proposto a Sangiuliano di firmare un patto di riservatezza: lui non l’avrebbe più dovuta cercare e lei non avrebbe mai rivelato la loro storia intima. Ma, come spesso accade in Italia, tali documenti diventano, invece, la prova della liaison.
Nella chat Sangiuliano cerca di tranquillizzare la donna: «Da me non devi temere nulla». Maria Rosaria conferma i suoi timori e lui s’inalbera: «Questo mi offende». Ma lei non indietreggia: «Lunedì parlo con il mio avvocato e se vorrai firmare ti dirò». L’ex ministro è inflessibile: «È inutile, io non firmo nulla». E qui arriviamo al passaggio più delicato.
La presunta gravidanza. Argomento che la Boccia avrebbe sfoderato in precedenti relazioni per far valere le proprie ragioni. «Sei incinta?» chiede a bruciapelo l’ex ministro nella chat. Lei non risponde, ma assicura di essere «disposta ad andare anche all’estero». Sangiuliano ribadisce: «Non farò nulla di nulla». La Boccia insiste: «Allora firma». Sangiuliano: «Ma che devo firmare?».
Boccia: «Che starai lontano e che non farai mai nulla». Sangiuliano: «Non firmo nulla perché lo faccio a prescindere. Cioè ti starò lontanissimo». I due si accusano di cambiare idea ogni 5 secondi.
Boccia prosegue: «Se per una volta sei sincero sparisco». Sangiuliano conferma la sua posizione: «Non ho nulla da firmare, vedrai che appena finisce questa conversazione non ti scrivo più». La Boccia non arretra: «Se davvero mi vuoi bene e ci tieni alla mia serenità firma […] Ho bisogno di stare tranquillissima». Sangiuliano: «Starai tranquillissima, ma mi stai dicendo cose…». Il riferimento dovrebbe essere all’annunciata gravidanza. Boccia: «Te l’avrei detto oggi, anche stasera, ma non posso…».
Ma che la questione della presunta maternità sia centrale nella fase finale della relazione e che sia oggetto di un intenso tiraemolla è confermato da altri due messaggi. Il 2 agosto Sangiuliano digita: «Sono arrivato al punto di non farmi problemi se tu fossi incinta di me, anzi sarei stato felicissimo». Mentre una settimana dopo lei proclama: «Sarai libero di viverti questa esperienza come vorrai nel rispetto di tuo figlio». Come sia finita è noto a tutti: anziché in un’ovattata nursery, la storia è approdata in una Procura della Repubblica. Un intrigante fogliettone che è solo al primo capitolo.
SANGIULIANO DENUNCIA BOCCIA Giuseppe Scarpa per “la Repubblica” – Estratti https://roma.repubblica.it/cronaca/2024/09/19/news/sangiuliano_denuncia_boccia_indaga_la_procura_di_roma-423509923/
Ha deciso di fare la sua mossa contro Maria Rosaria Boccia. L’ex ministro della Cultura Sangiuliano ieri l’ha denunciata per “indebite pressioni”. Sarà la procura di Roma a tradurre in reato l’esposto: tentata estorsione e violazione della privacy le ipotesi più logiche.
L’imprenditrice ha invece risposto a suo modo, sui social: un bicchiere di caffè stretto tra le mani davanti a Montecitorio con la canzone di Malika Ayane “Ma cosa hai messo nel caffè”.
Insomma il caso Sangiuliano — Boccia si è allungato di una nuova puntata. Certo, l’apice è stato toccato con le dimissioni da ministro, ma le tre inchieste che ruotano attorno ai due promettono nuovi episodi della storia. L’affaire gira intorno ad un’unica vicenda affrontata da angolazioni diverse.
(...) Adesso i pm dovranno capire se in certi casi quei messaggi siano stati una forma di ricatto contro Sangiuliano. Post su Instagram in cui faceva capire di aver registrato diverse conversazioni e di essere custode di segreti. Sarebbero queste le “indebite pressioni” di cui si parla nella denuncia contro Boccia e che porteranno nei prossimi giorni all’iscrizione della donna, con ogni probabilità, per violazione della privacy e tentata estorsione.