ItaliaOggi, 19 settembre 2024
Re Carlo d’Inghilterra è diventato accessibile
«Possiamo abbracciarla?» «Un abbraccio? Ma certo!». E fu così che il tabù regale venne definitivamente rotto: Carlo III Windsor che Dio lo salvi, re del Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda e una caterva di Paesi del Commonwealth che ancora lo riconoscono come tale, si è fatto abbracciare dalle rugbiste neozelandesi in visita a Buckingham Palace pochi giorni fa infrangendo l’ultima frontiera. L’erede dei rimasugli dell’Impero britannico che fu, ha cancellato di fatto la regola che impediva di toccare il corpo del sovrano: per cerimoniale, infatti, dovevate limitarvi a stringere le due dita che la Maestà britannica vi porgeva.
Acqua passata, del resto Carlo non era nuovo a toccamenti e strusciamenti: Geri Halliwell, vulcanica componente delle Spice Girls, negli anni 90 di scandali, scandaletti e corna targate Diana Spencer ammise di aver mollato un pizzicotto su una allora principesca natica del futuro re trovandola “soda”, mentre già nei 70 il giovane Carlo venne intensamente abbracciato da una signora durante un bagno di folla all’estero mentre lui veniva ripreso alquanto divertito (era allora uno degli scapoli più ambiti).
Il sovrano, del resto, quanto a contatto gradisce eccome: in una telefonata anni 90 con l’allora amante e oggi regina e consorte Camilla sognava di essere l’assorbente dell’esuberante signora, per dire. Ma il fatto è che nel giro di pochi secondi il re ha compiuto un gesto che sua madre mai si sarebbe permessa: Elisabetta II poteva indulgere (in vecchiaia) alla battuta, allungare una mano con un volto atteggiato a tristezza davanti ad una sciagura ma non avrebbe abbracciato nessuno, lei unta dal Signore. Il figlio è più accessibile: non è riuscito ad essere padre ma vuole essere nonno della Nazione: e ricucendo con il figlio Harry e con Kate Middleton di nuovo in pista, salverà la monarchia. Per un’altra generazione, speriamo.