il Fatto Quotidiano, 19 settembre 2024
La Fashion Week a Milano occupa 10 giorni l’archivio di Stato
L’Archivio di Stato di Milano in questi giorni è più fashion che mai, sempre che non ti serva l’archivio di Stato. Palazzo del Senato, edificio del XVII secolo che ospita 50 km di documentazione dall’alto Medioevo ai giorni nostri, ieri si è trasformato in un fondale per la sfilata di un noto brand della moda, con ospite nientepopodimeno che David Beckham. Ma sono 10 giorni che è occupato per la Milano Fashion Week, invaso da un allestimento che all’amministrazione frutta poco più di 100 mila euro.
Che Palazzo del Senato sarebbe stata una delle sedi della Fashion Week (al pari di altri del ministero della Cultura, come Palazzo Litta, o comunali, come Palazzo Reale) era noto da settembre, non le conseguenze dell’occupazione, una novità nell’archivio, imposta de facto ai dipendenti dal nuovo direttore in carica da maggio: la quantità di cavi, musica, strutture, personale, sta rendendo interdette anche le attività istituzionali di base, fanno sapere voci esasperate al Fatto. Già il 13 settembre era previsto un concerto, annullato per fare spazio al nascente cantiere. Nella giornata del 17 settembre la musica era così alta che risultava impossibile stare in sala studio e negli uffici a lavorare: gli specializzandi alle prese con gli esami erano in grossa difficoltà.
Ma il culmine è arrivato ieri, per la maxi sfilata vip serale. È stato montato un giardino in uno dei due cortili interni, col rischio di arrecare danni al pavimento storico (che in caso ripaga l’organizzatore). Un tendone da circo è sorto nel secondo cortile. Il pubblico e il personale entrava dal parcheggio posteriore, arrivando agli uffici attraverso il cantiere. Poi la serata, su invito sì, ma partecipata da centinaia di persone: peccato che il palazzo, a quanto risulta, non abbia certificato e autorizzazioni per eventi con così tanto pubblico. E potrebbe essere solo l’inizio: Palazzo del Senato rientra infatti nell’accordo sottoscritto a marzo da MIC e Demanio per la “rifunzionalizzazione” di 19 Archivi di Stato in “partenariato con privati” che prevede l’apertura di ristoranti, bar e giardini, anche con spostamento del patrimonio archivistico. È il mercato, la storia nazionale può attendere. In serata il direttore Stefano Leardi fa sapere che ha solo concesso gli spazi, che la sfilata è durata 20 minuti e non ha limitato quelli per la consultazione. Non risponde sulla mancanza di certificazioni antincendio, ma chiarisce che sicurezza e piano di emergenza dell’evento sono stati predisposti dagli organizzatori.