La Stampa, 19 settembre 2024
Intervista a Enrico Lucherini su Sophia Loren
«Quando ci conoscemmo lei aveva 26 anni, io due di più, ma di fronte a lei mi sentivo un ragazzino». Enrico Lucherini, è il press agent più famoso, colui che ha reinventato le regole della comunicazione per il cinema al motto di «purché se ne parli». Adesso che la sua amica Sophia Loren compie 90 anni è tempo di ricordi. Il primo riguarda il film La Ciociara con cui Sophia vinse l’Oscar. «La protagonista doveva essere Anna Magnani, ma rimase incinta e così la parte fu della Loren».
Come era a quei tempi la Loren?
«Come adesso, una stakanovista, precisa, mai diva se non sul red carpet. Per lei era il grande schermo il sogno non la mondanità che lo circondava. Quando si trattò di andare a Los Angeles per la candidatura de La Ciociara decise di rimanere a Roma. Fu Cary Grant a telefonarle alle 6 di mattina per dirle che aveva vinto. Mi precipitai a casa sua e le prime dichiarazioni alla stampa le fece in camicia da notte».
Un film che ha consacrato la sua bravura.
«Era troppo giovane per la parte, ma lei ha rischiato, mettendo in gioco il suo talento e anche la sua bellezza. Capì subito che quel film le avrebbe dato un peso diverso. Non ha avuto paura di sembrare invecchiata e imperfetta. Ed è stata subito d’accordo quando proposi di mettere nella locandina del film, per lanciarlo, l’immagine di lei disperata dopo che le hanno stuprato la figlia. Uno scatto che nella sua drammaticità ricorda corsa la di Anna Magnani in Roma città aperta».
Come andavate d’accordo lei così avvezzo al gossip e lei così riservata sulla vita privata?
«Lei si fidava di me e io non l’ho mai tradita. Sarebbe bastato pochissimo, perché lei odia il pettegolezzo».Ce ne sono stati pochi su di lei. Uno quello che riguarda il suo rapporto con Cary Grant.
«E se le dicessi che a Cary Grant interessava altro? Lui e Sophia erano grandi amici e mantenevano un rapporto epistolare. Sophia è una buona amica quando decide di darti il suo affetto».
Tra gli amici del cuore Marcello Mastroianni.
«Un rapporto profondo il loro, che non si è mai interrotto fino alla morte di Marcello. Sophia frequentava anche la moglie Flora».
Qualcuno con cui non è andata d’accordo?
«Marlon Brando. Sul set del film La contessa di Hong kong, diretti da Charlie Chaplin, non si parlavano nemmeno. Lui la soffriva perché era più alta di lui e le imponeva di mettere i tacchi bassi. Sul set c’era un clima terribile e infatti poi il film non fu un granché nonostante Chaplin».
Di cosa è fatto il talento della Loren?
«Di dolore, disciplina, riservatezza e allegria».