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 2024  settembre 19 Giovedì calendario

Intervista a Daniela Bongiorno, vedova di Mike

«Mike era di tutti» ripete Daniela Zuccoli Bongiorno, quasi 40 anni accanto al visionario arrivato dall’America che conquistò gli italiani con i quiz. Una vita da romanzo: la guerra e la prigionia in Italia, dove la Gestapo non lo fucilò perché scoprì il suo passaporto americano, l’amore con Daniela (il terzo matrimonio), i tre figli di cui era orgogliosissimo. A cento anni dalla nascita, una mostra bellissima – si può visitare fino al 17 novembre – lo celebra a Palazzo Reale, a Milano.
Curata dal figlio Nicolò e da Alessandro Nicosia con la consulenza della signora Bongiorno, racconta il presentatore e la persona, grazie al materiale prezioso della Fondazione Mike Bongiorno: documenti, foto (in quella con Berlusconi c’è la dedica di Silvio: «Siamo la coppia più bella del mondo»), copioni, cimeli e premi.
«Per me questa celebrazione è una grande emozione», racconta Daniela, che è stata ricevuta al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella con i figli Michele e Leonardo. «Tutti gli italiani, me compreso», ha detto il capo dello Stato, «nutrono ricordi e affetto per Mike Bongiorno. Ha diffuso nelle case unione, serenità e conoscenze». Il presentatore è morto a 85 anni nel 2009; una folla immensa lo salutò in Duomo.Daniela, sono passati quindici anni: sente la vicinanza della gente?
«L’affetto per Mike è intatto. Mi manca tanto ma abbiamo vissuto una vita bellissima insieme e, soprattutto, Mike è morto in piedi, felice, pieno di progetti, fino all’ultimo giorno».La mostra cosa significa per lei?
«La condivisione della memoria. Da tempo portiamo avanti la fondazione che ha messo in ordine e digitalizzato un materiale immenso. Per me è una medaglia poter far conoscere quello che ha fatto Mike per l’Italia. Ha fatto dei bei quiz, ma la sua vita personale è incredibile».Dice che “Mike era di tutti”.
«È la ragione per cui è così amato e così vivo, nessuno è ricordato come lui. È entrato nelle case degli italiani, con umiltà. Si vede anche nella fiction della Rai con Claudio Gioè che andrà in onda a ottobre. Sono stata sul set in Romania, dove hanno costruito la vecchia New York. Quando ho visto Gioè ho provato un’emozione pazzesca: io come sono adesso, accanto a Mike giovane».È stato un grande amore?
«Sì, grande. C’era un rispetto totale, l’ho capito da adulta. Mi ha amato tanto, era un uomo da stimare, brillante e mai noioso, leale. Era impegnativo, ha contribuito a unire l’Italia con la tv. Aveva una storia alle spalle. Non mi sono mai annoiata con lui. Nella fiction c’è la sua ricerca della famiglia, era figlio di separati. Dopo Michele e Nicolò non dovevo fare il terzo figlio, sono rimasta incinta. Leonardo è stato un regalo».Sembra una favola, ma litigavate?
«Sempre, mai sulle cose di fondo. Ci siamo anche lasciati, ma non avrei mai passato la vita senza di lui».In cosa credeva Mike?
«Nel destino. E negli angeli, è stato salvato in mille occasioni, ha sfiorato la morte. Lo hanno messo al muro per fucilarlo ma aveva il passaporto americano... Anche il nostro è stato un incontro del destino».Era una ragazza quando l’ha incontrato nel 1971. Era molto più grande di lei.
«Sì, lui aveva 47 anni. È stata un po’ una sfida, le donne gli cadevano aipiedi... Si vede che ha capito che ero diversa, un misto di anarchia unito alla parte borghese da ragazza di buona famiglia, studiavo dalle suore tedesche. Ero impegnata in politica, arrivata a Vulcano con i miei giornali sotto il braccio, anche Il manifesto, un amico di Mike li prese e li buttò in mare. La prima volta che ho incontrato sua mamma ero già incinta di Michele, ma l’ho salutata facendo l’inchino».Cosa l’ha fatta innamorare?
«Aveva una curiosità innata, amava viaggiare, preparava tutto: dagli alberghi al parco dove avremmo visto quella certa sequoia. Abbiamo viaggiato tanto anche con i figli, i primi anni tutta l’America, in lungo e in largo. Poi Singapore, Bangkok. Il suo ultimo compleanno lo abbiamo festeggiato ad Abu Dhabi, e gli ultimi giorni della sua vita li abbiamo passati a Santorini: io, lui e Leonardo. Stava benissimo, aveva 85 anni. Poi siamo tornati in Italia, quindi siamo partitiper Montecarlo. Colazione. Se n’è andato così... È morto da vivo, ed ero con lui. Chissà se avrò vicino qualcuno anch’io, ci penso, sa...».Ha tre figli, i nipoti. Ma non ci pensi. Piuttosto con gli amici di Mike è rimasto un legame?
«Rosario Fiorello mi telefona per il compleanno con la voce di Mike; con Fabio Fazio, un grande amico, ci sentiamo sempre. Gerry Scotti è stra-carino e Mara Venier è un tesoro. Con Veronica Lario il rapporto è ottimo, con Silvio Berlusconi no, non lo era».Come mai?
«Perché gli ho detto quello che pensavo, e non era abituato a sentirsi dire le cose che non voleva. Non è stato affettuoso, Mike ne ha sofferto, non sopportavo che gli avesse provocato dolore. Invece Fedele Confalonieri è una brava persona, un gran signore. Sa com’è andata con Sky, vero?».C’era il contratto pronto per il nuovo Riskytutto.
«Aveva il contratto firmato da Sky e non lo controfirmava. Per farlo, aspettava di parlare con Silvio, che non rispondeva. Leale fino alla fine».Era fiero di essere americano.
«L’ultimo voto l’ha dato a Obama, era vicino a Silvio per amicizia. È stato partigiano, ha fatto la Resistenza. Credeva nel valore di aiutare gli altri, non conosceva l’arroganza».Pensa che avrebbe votato per Kamala Harris?
«Non posso saperlo. Non c’è bisogno di dirlo, il mondo è cambiato. Ma dopo l’assalto a Capitol Hill, lui che era così rispettoso dei luoghi del potere, penso proprio di sì».