la Repubblica, 19 settembre 2024
Testata l’arma segreta di Kiev
In oltre trenta mesi di guerra e orrore non c’è mai stato nulla di così apocalittico. La notte è stata squarciata da una serie di gigantesche colonne di fuoco, che si sono alzate nel cielo simili a funghi atomici. Come nelle esplosioni nucleari, i sismografi di tutto il mondo hanno registrato un’energia pari a un terremoto di magnitudo 2,8 seguita pochi minuti dopo da una seconda scossa: epicentro alle porte di Toropets, 410 chilometri a Nord-Ovest di Mosca, sede di uno dei più grandi depositi di armamenti dell’esercito russo.Ieri prima dell’alba uno sciame di nuovi droni ucraini si è abbattuto sulla santabarbara estesa per 13 chilometri quadrati, con dozzine di bunker dove prima del conflitto erano custodite 19mila tonnellate di proiettili e missili: una riserva che secondo alcune fonti nell’ultimo anno sarebbe diventata di 30mila tonnellate. Le immagini satellitari delle scorse settimane mostrano casse di munizioni accatastate nei piazzali, senza le minime precauzioni. Dopo l’attacco, invece, le foto dallo spazio documentano una situazione infernale: l’intera base è costellata di roghi, mentre proseguono le detonazioni e una nuvola colossale si spande nell’atmosfera. È come se un vulcano si fosse risvegliato all’improvviso nel cuore della Russia.Zelensky esulta, lodando «il successo militare molto importante ottenuto in territorio russo». Il presidente ha ringraziato il servizio di sicurezza Sbu, l’intelligence militare Gur e le forze speciali: l’operazione deve quindi essere stata realizzata con la presenza di uomini in prossimità dell’obiettivo. Proprio il giorno prima aveva trasmesso alla Casa Bianca il suo piano per «vincere la guerra e obbligare il Cremlino a negoziare»: il bombardamento di Toropets sembra essere la premessa a un’ ondata di incursioni in profondità, questa volta condotte con un’arma ucraina in grado di supplire a quelle che gli alleati non permettono di utilizzare oltre il confine.Nei video si sente il rumore di motori a reazione, a indicare il probabile impiego del Palianytsia: un sistema top secret a lungo raggio chiamato drone ma in realtà molto più simile a un missile cruise. Prende il nome dalla parola usata dagli ucraini per smascherare gli infiltrati russi, che non riuscivano a pronunciarlacorrettamente. Zelensky ne ha rivelato l’esistenza sui social lo scorso 25 agosto: «È stato progettata in patria per distruggere il potenziale offensivo del nemico». L’unica immagine presentava un piccolo ordigno con ali tozze, tanto che si ipotizzava trasportasse meno di trenta chili di tritolo. Nello stesso post su X veniva però mostrata una catena di montaggio con cilindri di dimensioni notevoli destinati a comporre un missile molto più potente. L’esordio è avvenuto a inizio settembre contro un altro deposito di munizioni a Bryansk. Poi il raid di ieri mattina a Toropets, in cui le prime tre armi ucraine sono penetrate nei bunker e li hanno fatti saltare in aria.Le fonti ufficiali di Mosca parlano di tredici feriti, tra cui alcuni bambini, ma il bilancio non sembra credibile: i villaggi dei dintorni stanno venendo evacuati e ci sono case praticamente sventrate dall’onda d’urto. Difficile quantificare l’impatto dell’attacco sulle sorti del conflitto ma sarà sicuramente rilevante. Durante la Guerra Fredda furono costruite in Russia tredici mega-polveriere: Toropets è l’unica completamente ristrutturata tra il 2015 e il 2018. Il suo compito era custodire le scorte per affrontare la sfida con la Nato sul fronte più caldo: il confine con la Polonia e i Paesi Baltici. Dopo l’invasione dell’Ucraina l’importanza è aumentata, trasformandosi dal 2023 nel centro di smistamento di tutta la produzione bellica per sostenere “l’operazione militare speciale”. Secondo alcune fonti, custodiva anche i proiettili e i missili arrivati dalla Corea del Nord. E per l’intelligence di Kiev l’assalto ha incenerito pure le riserve di missili Iskander e di bombe plananti Kab, i due strumenti con cui i russi infieriscono di più sulle città ucraine. Di sicuro però lì si trovavano quantità enormi di pallottole per Kalashnikov, di razzi, di munizioni per artiglieria e di mine. Nel giro di un paio di settimane la distruzione della santabarbara comincerà a pesare sui campi di battaglia. I media di Mosca stanno cercando di occultare la notizia, ma i filmati del disastro circolano sui social e la nuvola di fumo è visibile a decine di chilometri di distanza. Alcuni blogger hanno diffuso il video dell’inaugurazione della base, in cui il viceministro della Difesa Bulgakov nel 2018 magnificava la sicurezza della struttura «resa in grado di resistere a una bomba atomica»: nel 2022 è stato arrestato per corruzione e si ritiene che un terzo dei fondi dell’appalto di Toropets siano finiti nelle tasche di politici e generali. E adesso tutti si chiedono quale sarà la reazione di Putin davanti a un colpo così devastante.