Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto
Chatrian nominato direttore del museo del Cinema di Torino
Carlo Chatrian è il nuovo direttore del Museo Nazionale del Cinema Fondazione Maria Adriana Prolo e resterà in carica per 5 anni. Il Comitato di Gestione dell’ente – sottolinea una nota – ringrazia Domenico De Gaetano per aver guidato il Museo in questi anni complessi, riuscendo nell’impresa di far crescere i visitatori. «Accolgo questa nuova avventura con entusiasmo. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare con il personale del Museo e di affiancare la loro competenza e professionalità mettendo al servizio di questa istituzione le conoscenze maturate in anni di lavoro all’estero e la passione che da sempre mi anima», ha commentato Chatrian.
*
Fabrizio Accatino, La Stampa:
«Beh, l’avete saputo prima di me, a quanto pare…». Carlo Chatrian risponde al telefono un po’ stralunato. Lunedì ha sostenuto il colloquio per il ruolo di direttore del Museo del Cinema, ieri è arrivato l’annuncio della sua nomina a direttore. Tutto è accaduto in 24, frenetiche ore, che lui non ha avuto il tempo di metabolizzare. «Sono entusiasta», spiega, con il suo accento valdostano impastato di francese. «Per me questa sarà un’esperienza nuova, diversa dai festival e da tutto quanto ho fatto finora. Non vedo l’ora di iniziare». Per parlare della linea artistica ci sarà tempo, la notizia del giorno è che il Museo ha finalmente scelto il successore di Domenico De Gaetano.
È la fine di un iter particolarmente lungo e faticoso, iniziato il 2 maggio scorso con l’apertura del bando, scaduto il 1° luglio. In mezzo, una quarantina di curriculum ricevuti, un primo comitato di tre selezionatori (guidati da Caterina D’Amico, preside della Scuola Nazionale di Cinema) incaricati di scremarli in una cinquina finale. Non devono essere emersi profili particolarmente accattivanti se i soggetti scelti per affrontare il colloquio conclusivo alla fine sono stati solo quattro: il direttore uscente, Chatrian e altri due nomi di bandiera, professionisti non torinesi di provenienza strettamente museale e non cinematografica. Alla fine, all’unanimità, il direttivo ha scelto Chatrian. A breve firmerà un contratto triennale con opzione di rinnovo per altri due anni.
«Siamo grati a De Gaetano per il lavoro svolto in questi cinque anni», commenta il presidente Enzo Ghigo, con un ringraziamento dai toni non di circostanza. «Con lui abbiamo portato grandi nomi al museo, l’anno scorso abbiamo avuto numeri record di visitatori. Umanamente la scelta è stata difficile. Chatrian ci ha convinto per il modo con cui ci ha rappresentato il posizionamento internazionale che ha in mente per questo museo. Alla fine la scelta è caduta su di lui».
Indubbiamente hanno pesato gli anni di lavoro all’estero del nuovo direttore, che ha diretto il Festival di Locarno dal 2012 al 2018, e quello di Berlino dal 2020 fino a quest’anno. Un grande nome, di cui da tempo si parla come di un possibile successore di Alberto Barbera alla guida della Mostra del Cinema di Venezia.
Per Chatrian, torinese di nascita, si tratta di un ritorno a casa. «Qui ho studiato all’università e mi sono laureato in lettere e filosofia, qui sono diventato un critico e ho scritto le mie prime recensioni. Anche con il Museo avevo già collaborato in passato, nel 1994 con alcuni articoli su "La rivista del cinema" e per il 160° anniversario dell’Unità d’Italia. Nel 2009, insieme a Olmo Giovannini e Fabrizio Modina, avevo curato "Manga Impact", una mostra e una retrospettiva dedicate al mondo dell’animazione giapponese. Per questo sono anche contento di questa nomina, mi dà l’idea di poter restituire qualcosa a una città da cui ho ricevuto tanto».
Chatrian sarà operativo dal giorno successivo la scadenza del contratto di De Gaetano (dunque dal 7 ottobre). «La prima cosa da fare sarà incontrare lo staff. Con alcuni ho già avuto modo di collaborare a Locarno, ma il personale del museo è numeroso e la maggior parte di loro non li conosco. So però che sono molto competenti e professionali, voglio parlarci uno a uno e sentire le loro richieste e i loro suggerimenti». Che effetto le fa l’idea che per i prossimi cinque anni sarà lei il volto del Museo del Cinema? «Ma no, quel ruolo lo svolgerà come sempre la Mola Antonelliana, che racchiude i decenni di storia di un’istituzione così importante. Il suo volto è bellissimo, molto più del mio».