Corriere della Sera, 19 settembre 2024
Germania, militari senza moschetto
Nessuno può più accusare la Germania di militarismo. Di una certa dose di irresponsabilità, però, sì. Non che sia la sola, ma durante gli anni del cosiddetto «dividendo della pace» seguiti alla fine della Guerra Fredda e all’unificazione tedesca, il crollo del sistema di Difesa della Germania è stato qualcosa di straordinario, probabilmente unico per portata. L’idea – molto merkeliana ma ampiamente condivisa – che nei rapporti internazionali la chiave fosse ormai solo la competizione economica e non quella geopoliticomilitare era affascinante. Ma ha fatto sì che, quando la Russia ha scatenato l’invasione dell’ucraina, nel febbraio 2022, Berlino non fosse solo sorpresa ma anche indifesa. E sostanzialmente incapace di rispondere al nuovo mondo imposto da Putin. Uno studio del Kiel Institut für Weltwirtschaft (Iwf Kiel) ha calcolato che nel 1992 la Germania disponeva di circa quattromila carri armati (Leopard 1 e 2), scesi a 2.400 nel 2004 e ridotti a 339 nel 2021. Gli obici erano tremila e trent’anni dopo 120. I caccia erano 423 nel 2004 e nel 2021 – dopo gli anni del cancellierato di Angela Merkel – erano 226. Nello stesso periodo, i veicoli da combattimento della fanteria sono passati da 2.122 a 674. E così via. Se, per assurdo, nel 2022 Mosca avesse attaccato la Germania, il Paese non sarebbe stato in grado di difendersi per più di qualche giorno. Si penserà che, due anni e mezzo dopo l’invasione dell’Ucraina, il governo di Olaf Scholz abbia significativamente iniziato a rimpinguare gli stock. In realtà, tra il febbraio 2022 e il luglio 2024, Berlino ha ordinato una media annua di 14 caccia, di 49,2 carri armati, di 8,8 obici (Howitzer). Di questo passo, le forze armate tedesche avranno lo stesso numero di aerei da combattimento che avevano nel 2004 solo nel 2038, lo stesso numero di tank nel 2066 e il numero di pezzi d’artiglieria pesante che avevano nel 2004 solo tra cento anni (2121). L’obiettivo non è quello di passare a un’economia di guerra come in Russia. Qualcosa di più, però, il Paese al cuore dell’europa dovrebbe forse fare: ai livelli di produzione dello scorso luglio, Mosca impiega 2,6 mesi per produrre tanti carri armati quanti la Germania ne aveva nel 2021; 3,2 mesi se si guarda agli Howitzer. Non si tratta di tornare al militarismo: in Germania non succederà più. Ma di fare sapere a bulli e invasori che non si è senza difese.