Avvenire, 18 settembre 2024
Insulti archiviati: la grande pace Meloni-De Luca
Sorrisi a 32 denti e strette di mano vigorose a favore di telecamere suggellano l’Accordo per lo Sviluppo e la Coesione firmato a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Sì, ma per arrivare allo sblocco di 3,5 miliardi (che salgono a 6,5, se si contano quelli già impegnati) si è dovuti passare per mesi trascorsi all’insegna di ricorsi e controricorsi e per la manifestazione del febbraio scorso a Roma con centinaia di amministratori campani, sfociata poi nei siparietti a suon di parolacce del governatore campano. Tutto è dimenticato, anche quel saluto gelido della premier a Caivano, all’inaugurazione del nuovo centro sportivo nei pressi del Parco Verde. È pace fatta anche con il ministro Raffaele Fitto, che ha gestito il dossier Campania e che proprio ieri mattina riceveva la nomina a vicepresidente esecutivo della Commissione europea con delega alla Coesione e alle Riforme. De Luca gli ha fatto le sue congratulazioni. Poi ha detto: «Difenda l’Italia». Solo all’uscita da Palazzo Chigi il governatore campano si è lasciato scappare davanti ai giornalisti un «magari potevamo risparmiarci qualche tensione». Ma ha subito corretto il tiro: «Ora, però, andiamo avanti