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 2024  settembre 18 Mercoledì calendario

Lo spirito democristiano sarà utile

Ma insomma contava di più la delega per gli Affari Economici, lasciata ieri da Gentiloni per scadenza del mandato, o quella per la Coesione e il Pnrr (finché ci sarà) ricevuta ieri da Fitto, che lascia il posto di ministro a Roma e comincia il suo cammino da commissario a Bruxelles? Detta così è una domanda retorica, perché chiunque sa che non esiste paragone. E per quanto Meloni abbia avuto modo di lamentarsi perché dal suo punto di vista l’ex-premier non faceva abbastanza per il suo Paese, sono in tanti a riconoscere che Gentiloni, con quel suo modo di fare, senza apparire, ha evitato parecchi guai all’Italia che ha il record di debito, deficit e conti pubblici in dissesto. La differenza, del resto, non tarderà a farsi sentire, dato che la responsabilità dell’Economia – ed è una delle sorprese finali di Von der Leyen – è andata a Dombrovskis, un veterano tra i falchi europei.Quanto a Fitto, il suo successo è segnato dalla nomina a vicepresidente esecutivo: uno dei sei che affiancheranno VdL, in un ruolo politico che l’Italia conquista pur avendo un governo di destra classificato tra i sovranisti e una premier che ha votato “no” al bis della presidente. Più delle posizioni ufficiali, è evidente, deve aver giocato il rapporto personale che Meloni ha costruito con VdL; e un pizzico di realismo per riconoscere che i voti dei Conservatori, il gruppo della premier italiana, sarebbero stati aggiuntivi, se non superflui o perfino dannosi (nel senso di stuzzicare qualche franco tiratore in più) nella votazione per la riconferma di Von der Leyen. Mentre potrebbero tornare utili nello scrutinio dell’Europarlamento sulla Commissione, ora che i Verdi potrebbero risultare contrari.Stretto tra il governo di cui ha fatto parte per due anni, considerato non proprio credibile in materia di spesa pubblica e di riforme, e una Commissione che deve ancora fare il rodaggio, ma dovrà subito applicare rigorosamente il nuovo Patto di Stabilità, Fitto dovrà far ricorso a tutta la sua esperienza e al sangue democristiano che gli scorre nelle vene per districarsi nella sua nuova missione. In politica, si dice, chi ha più filo tesse. E qualche volta – vedi proprio le scadenze del Pnrr – bisogna esercitarsi nell’arte del rinvio, non estranea al nuovo commissario.