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 2024  settembre 18 Mercoledì calendario

Trump si è fatto una cripto-valuta sua

Il progetto c’è, mancano i dettagli. Ma come accade spesso nell’universo trumpiano, quel che conta è l’annuncio, ricco di iperboli. È “l’inizio di una rivoluzione finanziaria”, ha assicurato Donald Trump Junior, che insieme al fratello Eric e alcuni imprenditori del settore ha lanciato la nuova impresa di famiglia, la piattaforma di criptovalute World Liberty Financial. Testimonial d’eccezione, Donald Trump senior, che lunedì notte, in una diretta streaming su X dell’amico e sostenitore Elon Musk, ha magnificato le possibilità di un business del quale, a dire il vero, non sembra avere capito granché nemmeno lui. Non a caso, gran parte del suo intervento Trump l’ha impiegato a raccontare i dettagli del nuovo, presunto tentativo di assassinarlo.Da quanto si è appreso, la piattaforma fornirà agli utenti dei “gettoni”, la possibilità di voto nelle decisioni aziendali e fornirà anche servizi basati sulla cosiddetta “finanza decentralizzata”, un meccanismo che elimina la necessità di un intermediario, come una banca, per effettuare transazioni con una terza parte.Una sorta di rivoluzione dal basso contro l’establishment finanziario, in linea con la filosofia “Maga”, il cui appeal nei confronti dell’elettore-tipo di Trump è tutto da verificare. Difficile immaginare un agricoltore del Midwest o un operaio della Rustbelt, alle prese coi problemi del bilancio famigliare, impegnare i propri soldi in queste cose. In breve, la finanza decentralizzata, o DeFi, si basa sulla cosiddetta tecnologia blockchain, che mantiene un registro delle transazioni teoricamente aperto, ma a prova di manomissione.World Liberty Financial consentirà quindi agli utenti di prestare o prendere in prestito criptovalute tra loro. Si tratta, in realtà, di un servizio già offerto da molte piattaforme, una delle più note è Aave. La piattaforma trumpiana utilizzerebbe principalmente “stablecoin”, che sono supportate da una valuta tradizionale, il più delle volte il dollaro, proteggendosi così dalle brutali fluttuazioni a volte sperimentate dalle valute digitali non legate al denaro reale.Un accorgimento importante, viste ad esempio le fluttuazioni del titolo Trump Media, la proprietaria della piattaforma social Truth, ad ogni inciampo giudiziario o politico di Trump. Nessuna data specifica è stata fornita per il varo effettivo della piattaforma. Per Trump si tratta di un’autentica rivoluzione rispetto alle posizioni mantenute durante i suoi anni alla Casa Bianca, quando affermò di «non essere un fan» delle criptovalute. Nel 2019, un suo tweet recitava: «Le criptovalute non regolamentate possono facilitare comportamenti illeciti, tra cui il traffico di droga e altre attività illegali».E tuttavia, in questo ciclo elettorale il tycoon ha cambiato idea. A maggio ha annunciato che la sua campagna avrebbe iniziato ad accettare donazioni in criptovalute.In una conferenza sui bitcoin a Nashville ha promesso di far diventare gli Usa la «capitale delle criptovalute del Pianeta» e di creare una «riserva strategica» di bitcoin utilizzando la valuta attualmente detenuta dal governo federale.La campagna di Kamala Harris, invece, sull’argomento è rimasta finora più defilata. Nel programma della candidata democratica non ci sono particolari proposte politiche sulla regolamentazione degli asset digitali come le criptovalute. Per non trascurare gli investitori del settore, ad agosto, un gruppo di esponenti democratici, compresi i senatori di New York Chuck Schumer e Kirsten Gillibrand hanno partecipato a una conferenza online intitolata,’Crypto 4 Harris’. Ma né Harris o esponenti della sua campagna hanno partecipato all’evento