Corriere della Sera, 18 settembre 2024
Il trash è ovunque. La realtà è diventata un reality
È iniziata la diciottesima edizione del Grande Fratello. Per lo Stato italiano, si è maggiorenni il giorno del compimento dei 18 anni, per la Televisione italiana non lo so. Anche perché questo reality show è senza età, potrebbe andare in onda all’infinito: concorrenti disposti a vivere da reclusi per alcuni mesi se ne troverebbero sempre.
Infatti, il GF è una formidabile macchina produttiva: una volta fatto l’investimento per la casa (in questa edizione è una sorta di villaggio ubicato presso i Lumina Studios di Roma), il programma può andare avanti a oltranza, basta trovare qualche piccolo espediente per rinnovare gli ospiti. Alcuni dei quali cercano il loro primo momento di visibilità; altri invece cercano di rientrare in un mondo che non è stato troppo benevolo nei loro confronti.
La «missione» del GF di Canale 5 è quella di evangelizzare un trash ben temperato: una contraddizione in termini, come si diceva una volta, un ossimoro, come piace dire oggi. In cosa consiste questo insidioso e ambivalente compito? Trash non significa solo spazzatura, tv da buttare, tv senza ritegno e senza vergogna, volutamente approssimativa.
È anche il termine tecnico che definisce il fallimento di una prova nell’emulare un modello «alto»; da questo punto di vista nessuno di coloro che fanno televisione può dirsi immune dal trash. Nemmeno chi ne scrive, tant’è è vero che esiste un grande indotto del GF, tutto un mercato di schede di valutazioni, di elenchi di promossi e bocciati.
Nel caso del GF, il trash consiste nel trasferire in video storie di gente comune o di riciclati, facendoli uscire dall’anonimato in cui tirano a campare, portandoli alla ribalta e facendoli esplodere. Ecco, in questa operazione maieutica il compito di Alfonso Signorini e Cesara Buonamici sarebbe quello di insegnare le buone maniere (ma già una prima frizione tra Cesara e Beatrice Luzzi mostra quanto sia difficile, se non impossibile, questo mandato). Nel frattempo, l’Italia intera, a partire da chi ci governa, è diventata un reality: la lenta infiltrazione del genere nella realtà ha fatto il suo corso, disseminando le sue spore.