Corriere della Sera, 18 settembre 2024
La Cdu sceglie Merz per sfidare Scholz
«La questione del candidato cancelliere è decisa. Lo farà Friedrich Merz». Alla fine è l’avversario interno, il bavarese Markus Söder, a incoronare l’uomo che ambisce a guidare la Germania. Fianco a fianco su un palco berlinese, il leader della Cdu e quello della Csu, risolvono la rivalità e la competizione, e sciolgono l’enigma che di misterioso aveva ormai ben poco. Lunedì si era ritirato dalla corsa l’astro nascente della Cdu, il 49enne Heinrik Wüst. Sarà quindi Merz, il presidente dei cristiano-democratici (Cdu) che nei sondaggi veleggiano sopra il 30%, doppiando la Spd di Olaf Scholz, il grande favorito per vincere le elezioni tedesche nell’autunno 2025. «Ti auguro molta fortuna e successo, Friedrich Merz», ha chiuso Markus Söder.
I due leader hanno rivendicato la collegialità, la decisione condivisa, ripetendo che la Cdu-Csu è l’unico partito «popolare» in Germania, l’unico Volkspartei. Hanno detto di voler riparare agli errori del governo «semaforo» e rivendicato di essere gli ispiratori della linea dura sui migranti. E quindi, mentre mancano 12 mesi al voto – sempre che il governo Scholz superi indenne l’elezione del Brandeburgo dove crescerà ancora l’Afd o che non si incagli in qualche altro litigio – è partita a Berlino, ufficialmente, la campagna elettorale.
Per Merz è un successo che due anni fa pochi avrebbero previsto, tanto sembrava fuori dai giochi. Avrà quasi 70 anni, dovesse vincere le elezioni, quando entrerà in carica. È nato a Brilon, nel Nord-Reno -Vestfalia, l’11 novembre 1955. All’ala conservatrice del partito è sempre stato legato, presentandosi come l’allievo di Wolfgang Schäuble: era l’unico deputato che al grande architetto dell’austerità tedesca (e prima della riunificazione), che faceva tremare tutta l’Europa Italia inclusa, dava del «tu». L’altro personaggio che ha segnato la sua vita e la sua carriera è Angela Merkel, nei confronti della quale ha sempre, classicamente e irrimediabilmente, perso.
Di formazione giuridica, si è laureato a Bonn e ha intrapreso la carriera di avvocato. Nel 1989 è entrato a far parte del Bundestag come membro della Cdu, scalando velocemente le gerarchie. Si è distinto da subito per le sue posizioni conservatrici: liberista, sostenitore di politiche fiscali rigorose ma anche della deregolamentazione. Nel 2008, poco prima della crisi finanziaria, ha scritto il libro «Osare più capitalismo».
Ha incontrato sulla sua strada, in modo del tutto imprevisto, Angela Merkel, spuntata come un’aliena e quindi sottovalutata, dalla periferia dell’Est, dove il partito non aveva né storia né potentati. Dai primi anni il loro rapporto è stato complesso, a tratti conflittuale. Rappresentavano fazioni diverse: Merz incarnava l’ala conservatrice e liberale, Merkel era vista come più moderata e pragmatica. Così si sono profilati anche nel 2002, quando entrambi hanno corso per la presidenza del partito: un po’ a sorpresa, ha vinto Angela Merkel.
Nel 2009, con Merkel ormai cancelliera, Merz si ritira dalla politica attiva, quando decide di lasciare il Bundestag per dedicarsi di nuovo al mestiere di avvocato. Ha successo professionale, è presidente del consiglio di sorveglianza di BlackRock in Germania, diventa ricco, trascorre le vacanze sull’isola di Sylt arrivandoci su aerei privati. Nella morigerata cultura della Cdu, è una violazione dei codici non scritti. Tuttavia, nel 2018 decide il gran ritorno, candidandosi nuovamente per la leadership del partito quando Merkel annuncia il proprio addio. Ci riuscirà solo al terzo tentativo, nel 2022. Inizia lì, come nelle favole americane la sua seconda vita politica.
In questo breve tempo, ha fatto di tutto per cancellare l’eredità di Merkel, cominciando dalla svolta a destra sui migranti e facendo riscrivere il programma di base. C’è però un punto debole nella sua candidatura. Per quanto abbia guidato l’opposizione e prima, da 40enne, il gruppo parlamentare Cdu, non è mai stato ministro in Germania. Neppure Ministerpräsident, governatore di un Land, la via maestra attraverso la quale Berlino seleziona i suoi leader. A quasi 70 anni arriverà probabilmente in cancelleria da neofita. Si dice, nelle file della Spd, che sia proprio per questo l’avversario preferito di Olaf Scholz.