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 2024  settembre 18 Mercoledì calendario

La guerra in Ucraina ha già causato un milione di morti, feriti, mutilati

Il conflitto in Ucraina avrebbe raggiunto il milione di vittime, tra morti e feriti su entrambi i fronti. Ragazzi colpiti nel momento più produttivo della loro vita, con conseguenze a lungo termine per Paesi che erano alle prese con un calo demografico già prima dell’inizio dell’invasione. L’ultima stima sulle vittime di due anni e mezzo di questa guerra arriva dal Wall Street Journal. Di stima si tratta perché i dati ufficiali sono considerati segreti di Stato. Russia e Ucraina si rifiutano di pubblicare i numeri e anche quando hanno divulgato cifre, sono apparse poco attendibili. 
Arrivare dunque a calcolare il costo umano del conflitto nel cuore dell’Europa non è semplice. Il quotidiano americano ha avuto accesso a una stima riservata fatta da Kiev a inizio 2024 che indicava 80.000 soldati ucraini morti e 400.000 feriti. 
Un bilancio ben più alto di quello presentato dal presidente Volodymyr Zelensky, che a febbraio parlava di 31.000 militari caduti, senza rivelare il numero dei feriti. 
Pochi mesi prima la demografa Ella Libanova, direttrice dell’Accademia delle Scienze ucraina, al Corriere aveva fatto una valutazione ancora più alta, con 100.000 decessi al fronte. Tra i tanti indicatori usati c’erano le sim dei cellulari. «Per evitare di contare come due persone chi ha semplicemente due telefonini addosso abbiamo accesso anche alla geolocalizzazione» spiegava all’inviato Andrea Nicastro. 
Passando al fronte opposto, quello degli aggressori, le stime dell’intelligence occidentale citate dal Wsj quantificano le perdite russe in 200.000 morti e 400.000 feriti. Questo dato è vicino alle valutazioni di Kiev sulle vittime di Mosca: oltre 635.000 tra morti e feriti. Ma documenti trapelati dal Pentagono, riportati a luglio dall’Economist, suggeriscono che le perdite russe potrebbero essere ancora maggiori: fino a 728.000 soldati uccisi, feriti o catturati. Scarsamente addestrati per avanzare nell’Est dell’Ucraina, da poco più di un mese sono anche impegnati a contrastare l’incursione ucraina in casa loro, nella regione di Kursk.
Il progressivo aumento delle vittime da entrambe le parti getta un’ombra sul futuro di Paesi che già prima della guerra stavano lottando contro il calo demografico. E appare paradossale che una delle motivazioni che ha spinto il presidente russo Vladimir Putin all’invasione del vicino nel 2022 fosse quella di aumentare la popolazione russa assorbendo gli ucraini. «La demografia è una priorità per Putin, e vuole usare l’Ucraina e il suo popolo per consolidare il nucleo slavo della Russia», ha chiarito Ivan Krastev, politologo di origine bulgara e autore di un libro di prossima pubblicazione sulla demografia europea. 
Mosca ha guadagnato 2,4 milioni di abitanti con l’annessione della Crimea, e pochi altri nei territori occupati dopo l’invasione su larga scala, in cui però ne avrebbe perso almeno 200 mila, senza contare gli oltre 600.000 russi fuggiti dal Paese dall’inizio dell’«operazione speciale». Si tratta principalmente di giovani professionisti che hanno potuto permettersi di trasferirsi in paesi stranieri e iniziare una nuova vita.
Ma le perdite sono molto più dannose per l’Ucraina, la cui popolazione è un quarto di quella del suo gigantesco vicino: con le invasioni e la conquista di parti di territorio ucraino da parte di Mosca nell’ultimo decennio, l’Ucraina ha perso almeno 10 milioni di persone, sommando quanti sono finiti sotto occupazione e quanti si sono rifugiati all’estero. Il risultato è che oggi la popolazione nel territorio controllato da Kiev è scesa sotto i 27 milioni.
Per l’Ucraina, il dilemma è esistenziale, considera Krastev: «Quante persone puoi perdere in una guerra prima di perdere il tuo futuro?».