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 2024  settembre 17 Martedì calendario

Periscopio

Attacco a Salvini. Asse tra toghe e Ong.il Giornale.
Destra, assalto ai Pm. Repubblica.
Allora processate pure loro. [E giù foto di Conte, Toninelli, Di Maio e Bonafede]. il Tempo.
Salvini smonta il caso Salvini: la Open Arms rifiutò porti più vicini per venire in Italia.il Tempo.
Piccolo promemoria, per passare dai fatti alle opinioni. Fu Salvini, nel 2019, a dire, su queste vicende, «processatemi pure». Fu Salvini, nel 2019, a rivendicare, con orgoglio, il diritto del governo di cui era vicepremier a sfidare il diritto del mare. E fu Salvini, nel 2019, a spacciare per protezione dei confini la volontà di spingersi a un passo dal violare alcuni trattati internazionali (nel 2019 il tribunale dei minori di Palermo descrisse il caso della Open Arms come «una situazione che equivale, in punto di fatto, a un respingimento o diniego d’ingresso a un valico di frontiera» e il respingimento com’è noto è vietato sia dalle leggi italiane sia da quelle internazionali). Claudio Cerasa, il Foglio.
Segnalo la dichiarazione d’Alessandra Maiorino, vicepresidente del gruppo del M5s in Senato, secondo la quale Salvini si dimostra un «sovversivo» e il suo videomessaggio [ai fan superstiti] ha «la stessa valenza dell’assalto a Capitol Hill». Maiorino dimentica che quanto Salvini rivendica nel suo video (…) lo ha fatto quando presidente del Consiglio era Giuseppe Conte. E dimentica anche che lo stesso Conte è così poco persuaso della «valenza» dell’assalto a Capitol Hill da avere ripetutamente rifiutato d’esprimere la benché minima preferenza tra Kamala Harris e Donald Trump. La linea di Francesco Cundari.
La sinistra che non vince le elezioni continua a regolare i conti politici per via giudiziaria. Non accade solo in Italia, basta dare uno sguardo alla battaglia elettorale negli Stati Uniti, dove i tribunali e le agenzie del governo sono scatenati contro Donald Trump e ora anche contro Elon Musk. Mario Sechi, Make Libero Great Again.
Gli spari esplosi vicino a Donald Trump sembrano un «apparente tentato assassinio». Lo afferma l’Fbi dopo che la Cnn aveva scritto, citando fonti, che la persona fermata dalla polizia per gli spari davanti al club del golf di West Palm Beach aveva come target l’ex presidente. Lo sceriffo della contea ha riferito che l’uomo, quand’è stato fermato, «non era armato era calmo e non mostrava emozioni». Ansa.
Non mi fermerò mai. Donald Trump.
ODIO TAYLOR SWIFT. Donald Trump (post a tutte maiuscole su Truth, il suo social privato).
Allarme a Washington e Londra. Stati Uniti e Regno Unito temono che Russia e Iran stiano cooperando in ambito nucleare affinché Teheran raggiunga l’obiettivo della bomba atomica. Antonello Guerrera, Repubblica.
Kiev aggira le linee nemiche nel Kursk. Blitz segreto ucraino, accerchiati migliaia di soldati dell’armata russa. Corriere della Sera.
Quando ci sono morti civili, il mondo incolpa Israele, non Sinwar e la sua cricca di assassini. Sa come reagisce il mondo alle morti causate dagli ebrei. E gli ebrei prendono sul serio queste accuse. Sviluppano metodi di combattimento per ridurre al minimo il rischio di vittime civili nella Striscia di Gaza (…) Sinwar, d’altro canto, non si preoccupa di risparmiare i civili israeliani. I suoi uomini uccidono senza pietà e sanno d’essere in armonia con la loro gente, la loro cultura e le loro tradizioni. Perché gli ebrei non sono solo i loro nemici, ma anche i nemici del profeta: lui stesso ha ordinato l’assassinio delle tribù ebraiche, come dicono i resoconti islamici. Di conseguenza, nei territori palestinesi non esiste un ampio dibattito sociale sulla possibilità che una società civile possa tollerare l’omicidio, lo stupro, la mutilazione e la decapitazione. Internet è pieno di leader religiosi che definiscono le circostanze legali in base alle quali lo stupro è lecito. Nella tradizione islamica è un mezzo consentito per instillare la paura nei non credenti. Leon de Winter, Neue Zürcher Zeitung (dal Foglio).
Le divisioni sulla politica estera sia dentro l’opposizione che dentro la coalizione di governo riflettono le divisioni che solcano il Paese. Anche se, va detto, non si limitano a rifletterle: contribuiscono ad amplificarle. Il grande rischio nell’età multipolare (supponendo, per amor di patria, che ciò non sia già una realtà) è che quelle divisioni forniscano stabilmente a potenze esterne i mezzi per costruirsi, ciascuna, la «propria fazione di riferimento» all’interno del Paese. (…) Vero è che non siamo gli unici in Europa a correre questi rischi. Anche se, a causa delle nostre tradizionali fragilità, qui da noi certe patologie della vita politica tendono ad essere più visibili che altrove. Il rapporto Draghi ha documentato come e perché l’Europa, così com’è, sia perdente nel gioco della competizione globale. L’insuperabile incoerenza delle coalizioni è un aspetto del problema. Angelo Panebianco, Corriere.
Grillo «diffida» Conte via Pec e difende i 300mila l’anno. il Fatto quotidiano.
Liguria, caos nel centrodestra dopo l’accordo di Toti con i Pm. Corriere della Sera.
Bufera su Emiliano. Adesso spunta un secondo appalto alla ditta del fratello. il Tempo.
Se non ti mettevi la mano davanti alla bocca nel fare il ruttino eri troppo woke. Farsi la doccia era woke. Il woke era anche uno straordinario alibi per creativi bolliti, comici che non facevano più ridere («per colpa del woke, non si può più dire niente», «a me m’ha rovinato er uoc», per rimanere ad Alberto Sordi). Mentre nel paese sgangherato si poteva dire ancora di tutto, e di più. Il sottotitolo dell’ultimo libro del gagliardo Vittorione Feltri, Fascisti della parola (Rizzoli) recita: «Da negro a vecchio a frocio a zingaro, tutte le parole che il politically correct ci ha tolto di bocca» (di bocca, ma non dalla copertina d’un libro edito dal primo editore nazionale). E in generale, c’è la sensazione, a spanne, che ovunque l’antiwoke fatturi più del woke, l’indignazione contro il presunto «pensiero unico» più del pensiero unico (Vannacci ha venduto più di Michela Murgia, e viene sempre un sospetto: che poi gli woke e gli antiwoke più scatenati brinderanno insieme alla faccia nostra, dopo i dibattiti televisivi, festeggiando le tirature). Andrea Masneri.
Buoni [e woke, o anti] finché ci conviene. Roberto Gervaso.