la Repubblica, 17 settembre 2024
La campagna elettorale americana ricorda sempre più una guerra civile
«Hai visto “Civil War”, il film di Alex Garland? Bene, la sceneggiatura delle sette settimane che ci dividono dal voto tra Donald Trump e Kamala Harris è il preludio di quelle scene», lamenta un veterano della Casa Bianca, dopo il secondo attentato al candidato repubblicano, stavolta al Golf Club di Palm Beach, Florida. In “Civil War”, il presidente degli Stati Uniti non si dimette alla fine del secondo mandato, innescando la guerra civile contro l’alleanza Texas-California, fra milizie, fucilazioni, terrore, con i giornalisti paparazzi delle torture: davvero l’autunno 2024 anticipa questa deriva?Un thriller non riproduce la realtà, la evoca, ma avreste immaginato che, in due mesi, due killer sarebbero arrivati a un soffio dall’uccidere l’ex presidente Trump, mentre Elon Musk, padrone del social X, gongola «Chissà perché nessuno pensa a uccidere Biden o Harris…», per cancellare il post quando una massa dei 197 milioni di follower l’ha già rilanciato, con la scusa meschina: «Ho imparato la lezione…».A sinistra gli estremisti lamentano “la scarsa mira” dei cecchini anti Trump, ma la stagione Usa non è marcata da troll sconsiderati, contano l’impotenza delle istituzioni, di democratici e repubblicani, nel contenere l’odio. La campagna di Trump ha, dapprima, elogiato il Secret Service, ma consapevole del vantaggio della vicepresidente Harris nei sondaggi impugna l’attacco per rimontare. Chris LaCivita, astuto consigliere trumpiano, addossa l’agguato di Palm Beach al senatore socialdemocratico Bernie Sanders: «Definire Trump un pericolo per la democrazia» arma gli assassini.Invano Joe Biden predica calma, ordinando di assegnare più agenti all’ex presidente: nessun ponte attraverserà la Valle dell’Odio. Harris s’è detta sollevata che Trump stia bene, ma è di fronte a un dilemma arduo: saturare tv e web di blitz, irridenti e polemici, contro i repubblicani, rischia di farla additare come mandante dei cecchini; ammorbidire la retorica farà dileguare il precario vantaggio.Trump resterà Trump, pur scosso dagli attacchi, Musk ammonisce contro «i discorsi alla George Orwell» perché questa elezione vive dei protocolli vaticinati dallo scrittore inglese, Grande Fratello, Fattoria degli Animali, nessun argomento raziocinante, vero e falso monete dello stesso conio. La Guerra Civile Usa è segnata dagli attacchi a Trump e dalla mattanza online che ne segue: ma cosa la innesca, in che modo Harris e Trump la affrontano e sarebbe possibile fermarla? Il vero retroterra non è nei blog, ma in un dossier pubblicato dal Surgeon General Vivek H. Murthy, ministro della Sanità, che denuncia «l’epidemia di solitudine degli americani», che spendono appena tre ore la settimana con gli amici e non hanno familiari, o vicini di casa, con cui fare due chiacchiere. La Nazione Eremita, accoppiata agli ubiqui social media, concima la desolata prateria della disinformazione e nessun argomento sereno la diserba. Se democratici o repubblicani offrono tesi logiche, la reazione dell’opinione pubblica è distratta, se scatenano opposte identità radicali riscuotono seguito.Ifact checker, che si sforzano di diffondere informazione equilibrata, sono frustrati dal dilagare delle bugie, ma quando DebunkBot, bot di Intelligenza Artificiale di uno studio per la rivista Science, interloquisce con pazienza con le comunità fake news, i risultati sono ottimi, la gente si sente compresa e muta parere davanti alla macchina, dopo aver disprezzato gli umani.Trump è cosciente che la strada repubblicana per la Casa Bianca passa attraverso la terra bruciata con Kamala Harris. La vicepresidente ammorbidirà l’approccio giusto in queste ore, per ripartire con foga, pena disperdere i consensi. L’arsenale delle armi – 400 milioni censite nel 2018, 120,5 ogni cento abitanti, 17 milioni di pistole e fucili venduti nel 2023, 10,4 milioni nel 2024 – rende ogni balordo potenziale regicida. Il pericolo che sovrasta i leader Usa non è il terrorismo organizzato, ma lo squilibrato da stragi nelle scuole, ossessionato dai social media come Crooks e Routh contro Trump.Gli ultimi saggi a Washington mormorano che sarebbe l’ora di isolare la diaspora violenta, ma gli spin doctor lillipuziani si accalorano perché un tweet maligno conquisti la giornata online, feroce di viralità. Intanto due scuole di Springfield, Ohio, città della farlocca invasione degli haitiani deprecata da Trump, vengono sgombrate per minacce; la polizia di New York spara e ferisce passeggeri in metropolitana, a caccia di un tizio che non ha pagato il biglietto; Tyreek Hill, asso del football con i Miami Dolphins, viene ammanettato, fatto inginocchiare e soffocato alla gola dai poliziotti, dopo un banale eccesso di velocità mentre i compagni implorano gli agenti di non ucciderlo. Guerra Civile no, ma clima orrendo.