Corriere della Sera, 17 settembre 2024
Succession in casa Murdoch
Anni di dispute sotterrane tra i figli di Rupert Murdoch sul futuro del suo impero editoriale sfociano in un confronto giudiziario anch’esso segreto: in due settimane di udienze a porte chiuse nel tribunale di Reno, in Nevada, il commissario per la successione Edmund Gorman, dovrà decidere se il 93enne patriarca può modificare, come ha chiesto, il trust irrevocabile dai lui stesso sottoscritto quasi 25 anni fa: quello che definisce il destino del gruppo dopo la sua morte.
Allora il tycoon aveva deciso di dividere le azioni con diritto di voto – e quindi il controllo – in parti uguali tra i quattro figli nati dai suoi primi due matrimoni: Lachlan, Elisabeth, James e Prudence. I due nati più tardi dall’unione con Wendy Deng, hanno avuto miliardi di dollari soprattutto dalla vendita della Century Fox (cinema) alla Disney, ma sono rimasti fuori dal cuore del gruppo: le tv con l’ammiraglia Fox News e i giornali (Wall Street Journal, New York Post, più catene di quotidiani in Gran Bretagna e Australia).
La battaglia dinastica che ha ispirato la trama di Succession sta diventando ancora più avvincente del serial televisivo, nonostante i tentativi del patriarca di tenere tutto nell’ombra. Per questo, volendo cercare di alterare atti teoricamente immodificabili dando tutti i poteri a Lachlan, il figlio arci-conservatore come lui che tiene la Fox sulla linea della destra radicale trumpiana, Rupert si è rivolto al tribunale di uno Stato col quale non ha rapporti, ma che è specializzato in cause di successione con garanzia di segretezza assoluta. Dovrebbe essere così anche stavolta: i ricorsi di giornali e tv che hanno chiesto di avere accesso al caso, data la sua rilevanza pubblica, sono stati fin qui respinti. Ma, esagerando in segretezza, quando ha deciso di sottrarre a James, Elisabeth e Prudence i loro diritti di voto, Rupert non ha avvertito nessuno: ha chiesto al commissioner Gorman di far decadere l’irrevocabilità degli atti del trust in base a una clausola che ammette la modifica, ma solo se va a beneficio di tutti gli eredi.
Il patriarca sostiene che lasciando il gruppo nelle mani di Lachlan (già al comando) l’impero editoriale manterrà la sua stabilità e la sua connotazione conservatrice che ha fin qui garantito successo e profitti. Mentre trasferendo tutto nelle mani di quattro persone con idee diverse si rischierebbero instabilità e un dannoso cambio di linea editoriale (James, che fino a dieci anni fa sembrava l’erede designato, appoggia Kamala Harris per la Casa Bianca). Rupert ha addirittura chiamato la sua richiesta di modificare la successione Project Harmony, ma ha sbagliato i conti: quando gli altri tre figli sono stati informati dell’azione legale, è scoppiato il finimondo. Il patriarca è andato a Londra a incontrarli, ma è stata subito tempesta: Elisabeth avrebbe addirittura coperto il padre d’insulti.
Del resto il clima in famiglia era teso da tempo. Rupert, spregiudicato e cinico negli affari ma anche nei rapporti coi figli, li aveva messi spesso uno contro l’altro. Nel 2005 il prediletto Lachlan lasciò il gruppo trasferendosi con la moglie in Australia dove per nove anni si è occupato di tutt’altro. In quel periodo in azienda è cresciuto il maschio più giovane, James: pareva l’erede designato anche perché Elisabeth, dopo molte liti col padre, se n’era andata da tempo e aveva creato una sua azienda televisiva (Prudence, la più anziana, ha sempre fatto vita ritirata: mai ruoli in azienda). Quando, nel 2014, Lachlan è tornato negli Usa, papà Rupert gli ha dato poteri sempre più ampi emarginando James che nel 2020 ha lasciato il gruppo e da allora lo ha molto criticato ripromettendosi di tornare dopo la scomparsa del padre, alleandosi con Elisabeth e Prudence per estromettere Lachlan.
È quello che Rupert vuole evitare. Lo scontro è duro, al punto che a giugno i tre figli in lite hanno disertato il quinto matrimonio del tycoon. Poi le prime indiscrezioni sulla disputa giudiziaria sono trapelate sul New York Times . Ora il patriarca deve dimostrare che sta agendo a favore dei figli, anche se contro la loro volontà. Tra due settimane il verdetto di Gorman, ma è appellabile davanti ai veri giudici. In Nevada alcune cause di successione durano anni: molte stagioni, come ogni serial che si rispetti.