Corriere della Sera, 17 settembre 2024
Ritratto di Stéphane Séjourné
Stéphane Séjourné è uno dei giovani macronisti della prima ora. Tra gli uomini che hanno accompagnato dall’inizio la nascita del movimento presidenziale e l’ascesa di Macron all’Eliseo, già suo consigliere poi presidente del gruppo Renew al Parlamento europeo, nel gennaio scorso Séjourné a soli 38 anni è diventato il più giovane ministro degli Esteri della Quinta Repubblica, nominato dal più giovane premier, il 35enne Gabriel Attal, con il quale peraltro era stato lungamente legato in una unione civile finita mesi prima dell’ingresso al governo. Figlio di un dipendente di France Télécom e di una centralinista che hanno lavorato a lungo all’estero, Séjourné è nato a Versailles ma è cresciuto in Messico, in Spagna e in Argentina. A Buenos Aires durante la crisi economica del 2001, ha deciso di impegnarsi in politica e di entrare nel Partito socialista francese nel vedere «tutta una classe media che in Argentina è sprofondata in povertà. Ho capito l’impatto che le decisioni politiche possono avere sulla vita delle persone». Tornato in Francia, nel 2011 Séjourné ha ottenuto un master all’Università di Poitiers dove ha incontrato altri giovani impegnati in politica che hanno poi seguito la corsa di Macron alle Presidenziali del 2017. Dopo la nomina a capo del Quai d’Orsay, nel gennaio 2024, Séjourné ha parlato della sua forte dislessia che «non influenza in alcun modo il mio lavoro». A Bruxelles tornerà a occuparsi di Europa, stavolta non da deputato ma come commissario di un portafoglio importante che Ursula von der Leyen definirà oggi nei suoi contorni.