L’Adige, 16 settembre 2024
Come nacquero il cartellino rosso e il cartellino giallo
C’è una storia che ciclicamente ritorna, ma è ancora sconosciuta ai più. È quella del calciatore Antonio Ubaldo Rattin, classe 1937, oriundo di Canal San Bovo e idolo del Club Atletico Boca Juniors, una delle squadre argentine di maggior successo. Centrocampista, giocò con la “Selección argentina”, la nazionale di calcio bianco celeste, 34 partite segnando 2 gol, e partecipò a due edizioni del campionato mondiale, Cile 1962 e Inghilterra 1966. Fu proprio nell’edizione del 1966 che “El Rata”, come Rattin era conosciuto, entrò nella storia calcistica con undici minuti di gloria, o follia, a seconda dei punti di vista, e cambiò pure la storia degli arbitraggi.Era il 23 luglio, quarti di finale: Leoni d’Inghilterra contro una tignosa Argentina. Quei Mondiali, vinti dall’Inghilterra contro la Germania Ovest, furono segnati da sospetti sulla qualità degli arbitri, provocando forti proteste delle squadre sudamericane. Accusarono il presidente della FIFA, l’inglese Stanley Rous, di complottare a favore delle squadre europee. Infatti, è famoso il trattamento riservato a Pelé, azzoppato contro la Bulgaria e poi finito dal Portogallo, nella partita che decretò l’eliminazione del Brasile bi-campione in carica. Tuttavia, l’episodio che alimentò maggiormente le teorie cospirative fu quello che coinvolse “El Rata”, in una partita che tutta la stampa latinoamericana descrisse unanimemente come “el robo del siglo”, la rapina del secolo.Con gli animi già surriscaldati, il capitano albi celeste Rattin fu espulso al 35’ dall’arbitro bavarese Rudolf Kreitlein, per linguaggio scurrile. Era già stato ammonito ma non se n’era accorto. Aveva chiesto spiegazioni, tentò di mostrare la sua fascia di capitano per rivendicare il diritto a conferire con l’arbitro e chiese un interprete, ma fu tempo perso. Si rifiutò allora di lasciare il campo, l’’interruzione durò undici minuti, finché la polizia intervenne. Furibondo, Rattin calpestò il tappeto rosso reale, indignando gli spettatori. Con l’Argentina ridotta in dieci, il secondo tempo si rivelò fatale e i sudamericani cedettero. Sir Alfred Ramsey, l’allenatore inglese, a fine partita, bollò gli argentini come “animali”, peggiorando ulteriormente l’immagine dei giocatori già provata da quei minuti folli. Gli effetti dell’incidente si protrassero anche dopo il ritorno in Argentina, con l’ambasciata britannica a Buenos Aires presa a sassate. L’espulsione di Rattin alimentò le accuse di favoritismi verso una finale Inghilterra-Germania Ovest.E Rattin? Vide la sua carriera macchiata da quegli istanti incredibili di Wembley. Ironia della sorte, da quell’episodio nacquero i cartellini gialli e rossi, frutto dell’ispirazione dell’ex arbitro Kenneth George Aston fermo al semaforo: «Yellow: take it easy. Red: stop, you’re off», ovvero «Giallo: vacci piano. Rosso: basta, sei fuori». Senza tanti giri di parole. A casa, la moglie ritagliò due “cartellini” di carta, che ci stavano nella tasca della sua camicia. Ecco da dove arriva il rituale dell’arbitro che mette la mano al taschino.