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 2024  settembre 14 Sabato calendario

Il chirurgo del Papa incastrato dal cellulare. «Risultava in sala operatoria ma era al mare»


ROMA – In almeno 29 casi il professore Sergio Alfieri, uno dei chirurghi più blasonati d’Italia, non era in sala operatoria quando sosteneva di esserlo. I registri ne attestavano la presenza, lui invece era altrove, a Siena, a Grosseto a Verona o a Milano. Oppure in treno o in aereo. Sta di fatto che non si trovava al policlinico Gemelli, l’ospedale romano in cui lavora e dove, in due occasioni, ha anche operato Bergoglio tanto da meritarsi l’appellativo di “medico del Papa”. Alfieri, ed è questa l’ulteriore novità della vicenda, ha potuto contare in 16 occasioni perfino sull’aiuto di diversi colleghi che assieme a lui hanno raccontato il falso, anzi hanno vergato sui registri il suo nome mentre era da tutt’altra parte. Perciò oltre al più importante chirurgo del policlinico Gemelli la pm Alessia Miele ha chiuso le indagini per falso in atto pubblico anche nei confronti dei complici del professore, tutti chirurghi, Davide de Sio, Claudio Fiorillo, Fabio Longo, Roberta Menghi, Valerio Papa e Fausto Rosa.
Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dall’inizio di questa storia. Il caso esplode quando a febbraio del 2023 viene presentata una denuncia da parte di una paziente che riteneva di non essere stata operata da Alfieri nonostante ufficialmente il professionista comparisse nei registri operatori. La querela finisce al Reparto operativo del comando carabinieri per la tutela della salute. Ecco che gli investigatori si mettono al lavoro e incrociano gli ingressi in ospedale di Alfieri, il badge, con i tabulati telefonici del chirurgo in grado di indicare la posizione geografica del medico. Il risultato è appunto 29 casi in cui il professionista era altrove e non certo in ospedale.
Ad esempio, il 25 agosto del 2022 il professore “attestava la sua presenza in qualità di primo operatore” dalle 18.12 alle 19.25. Peccato che lui avesse timbrato il cartellino in uscita alle 18.04 mentre il suo cellulare agganciava la cella telefonica di Castiglione della Pescaia alle 19.51, esattamente a 200 chilometri dal Gemelli, a due ore e mezza di macchina. Due mesi dopo, il 10 di ottobre dalle 9.42 alle 10.36 il professionista risultava essere ufficialmente in sala operatoria, tuttavia gli investigatori hanno dimostrato la sua presenza in quella fascia oraria in un convegno medico il “Congresso delle società scientifiche chirurgiche italiane” all’hotel Rome Cavalieri nel quartiere Balduina. Il 22 novembre dello stesso anno dalle 16.40 alle 19.53 secondo i registri medici il chirurgo era intento ad operare una paziente al Gemelli. Tuttavia, il professionista compariva tra i passeggeri di un aereo di linea della compagnia Ita che alle 18.00 doveva decollareda Fiumicino. Non solo viaggi in aereo però. Come il 17 settembre quando il professore figurava in quattro diverse operazioni che si erano susseguite dalle 8.48 fino alle 16.05, con i colleghi Rosa e Papa che ne testimoniavano la presenza. Alfieri però si trovava a Milano, alle 11.15 si stava imbarcando in treno per arrivare a Roma. Fiorillo, invece, scriveva sempre nel registro della sala operatoria che il professore era al Gemelli durante un delicato intervento il 24 aprile del 2023 dalle 18.49 alle 20.02 ma il cellulare del medico del Papa diceva altro. Il professionista si trovava a Grosseto. A Verona, due mesidopo, il 23 giugno, era tra i relatori di un “Congresso internazionale di chirurgia oncologica del retto”. In quest’altra occasione, oltre alla cella telefonica che agganciava Alfieri nella città di Romeo e Giulietta, oltre agli accertamenti che ne segnalavano il pernottamento in un hotel di Verona, c’era pure una foto dello stesso convegno che attestava la partecipazione del chirurgo. Insomma non era di certo nella sala operatoria del Gemelli alle nove del mattino, così come dimostrato dai carabinieri. Adesso il medico del Papa dovrà difendersi in una complicata inchiesta.