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 2024  settembre 14 Sabato calendario

Open Arms, Lega all’attacco. Tutti i parlamentari al tribunale

 Il mese dei tamburi leghisti, del richiamo ai militanti vecchi e nuovi, dell’impeto per il rilancio. Matteo Salvini questa mattina non sarà a Palermo per ascoltare la requisitoria del procuratore aggiunto Marzia Sabella con i pm Calogero Ferrara e Giorgia Righi che chiederanno la sua condanna per i fatti della nave Open Arms nell’agosto 2019. Ci sarà, certo, Giulia Bongiorno che lo difende (oltre a essere la presidente della commissione Giustizia del Senato) anche se la Lega ha già fatto sapere che, quanto meno prima dell’udienza, la legale non rilascerà dichiarazioni. Ma il 18 ottobre Bongiorno pronuncerà la sua arringa difensiva. E li sì che si farà sentire: l’idea è che tutti i parlamentari leghisti, racconta uno di loro, si radunino di fronte al tribunale di Palermo per trasformare il processo «nello show dal titolo “la linea politica non si processa”».
Un fatto non inatteso per la cerchia stretta del segretario leghista. Ma per gli altri sì: Salvini ha deciso che il processo dovrà essere orgogliosamente rivendicato. Così come Donald Trump fa con i suoi processi. Anzi, questo sarà un punto centrale della strategia di rilancio che il mese prossimo includerà anche il raduno di Pontida. E dunque, se molti si attendevano una presenza ad alto effetto mediatico, e anche politico, i salviniani minimizzano l’assenza di oggi: «Matteo ha seguito la stragrande maggioranza delle udienze in presenza e oggi parlerà soltanto l’accusa, e dunque ci saranno gli avvocati». A dare la linea, l’ex sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone: «La linea politica di un governo sull’immigrazione, e quindi non da attribuire esclusivamente al ministro dell’Interno, non può essere messa sotto processo». Al contrario, processare un ministro «per aver fatto il proprio dovere rappresenta un precedente di inaudita gravità perché non può sfuggire che dietro si possano celare finalità per delegittimare un leader politico in quanto tale». E Salvini ha fatto «esattamente ciò che, in estremo ritardo, stanno facendo altri Paesi europei». Un riferimento al giro di vite tedesco a cui fanno riferimento anche molti degli altri interventi leghisti di giornata, da Alberto Bagnai a Andrea dara a Paolo Formentini.
E così, il sostegno leghista al leader si manifesterà con centinaia di gazebo che, a partire dal prossimo weekend, compariranno in moltissime città italiane. Il successo dell’iniziativa sarà particolarmente importante nel Lazio e in Veneto: i due nuovi vice di Salvini, Luciano Durigon e Alberto Stefani, sono infatti i segretari della Lega nelle due Regioni. E nelle prossime settimane, la Lega punterà molto sul rilancio della flat tax di Armando Siri. Ma l’altro pezzo forte del mese leghista sarà il raduno di Pontida, il 6 ottobre. Oggi si parla della presenza di Roberto Vannacci, che peraltro la settimana prossima sarà protagonista di un suo raduno a Viterbo organizzato dall’ex leghista Umberto Fusco. Ma se qualcuno degli alleati internazionali dovesse accogliere l’invito leghista, persino il generale potrebbe finire un po’ in ombra. A favore di un bis di Marine Le Pen, o magari del debutto sul prato del presidente ungherese Viktor Orbán.