Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  settembre 13 Venerdì calendario

Il più grande genio di sempre è un personaggio immaginario

Di mestiere conducente di rullo compressore e scultore, di professione genio universale: inventore, poeta, drammaturgo, scienziato, professore, filosofo viaggiatore, ma anche musicista, criminologo e persino atleta. Solo un pizzico di sfortuna e qualche inconveniente hanno impedito alla sua fama di eguagliare Leonardo. Pochi infatti conoscono

Jaroslav (detto Jára) Cimrman.
La pronuncia è quella tedesca di Zimmermann (carpentiere, falegname), ma lui andava fiero delle sue origini boeme. E non è un caso che nella sua patria gli abbiano intitolato scuole e vie, gli abbiano eretto statue e gli sia stato dedicato anche un pianeta, nonostante fosse nato a Vienna tra il 1853 e il 1884.
C’è qualcosa di strano? Ebbene sì, perché Cimrman semplicemente non esiste, pur essendo dappertutto, dalla letteratura alla toponomastica, dal teatro alla televisione, capace persino di trionfare nel 2005 al sondaggio «Il ceco più grande di tutti i tempi».
Il genio è una creatura di Jirí Sebánek e Zdenek Sverák (e in seguito Ladislav Smoljak) che il 16 settembre 1966 lo proposero in un programma umoristico della Radio cecoslovacca intitolato «Cantina analcolica “Al ragno”». Cimrman era figlio di un sarto boemo e di un’attrice austriaca, e che da piccolo indossava solo abiti femminili perché i genitori gli passavano quelli della sorella Luisa.

TUTTOFARE
Sempre nel ‘66 i suoi padri letterari fondavano un teatro a suo nome per propagandare la vita e l’opera di questo strepitoso inventore e tuttofare. Superato la frustrazione dell’insuccesso delle sue sculture, Jára Cimrman aveva dato briglie sciolte alla sua inventiva. Suo il progetto del Canale di Panama proposto agli Stati Uniti, sua la paternità del primo dirigibile in acciaio svedese e legno di salice boemo per il conte Zeppelin. Ma a volte per un ritardo, a volte per un imprevisto, c’era sempre qualcuno che lo anticipava di qualche minuto all’Ufficio brevetti, come Edison con la lampadina, Bell con il telefono, i fratelli Lumière con il cinema e Nobel con la dinamite. Suo il suggerimento a Marconi di non usare i fili per il telegrafo, a Strauss di correggere alcune armonie del «Bel Danubio blu» e a e-c hov che due sorelle erano poche e così il russo scrisse «Tre sorelle». Il suo genio era stato comunque riconosciuto dalla società svizzera di orologi Omega che gli aveva affidato il perfezionamento di quelli piccoli da donna.

OROLOGI DA DONNA
Un’invenzione che gli riuscì particolarmente bene fu quella dello yogurt e del latte intero che faceva pendant con il costume a due pezzi, brevettato una volta tanto in tempo, nonché il compostaggio, gettando un torsolo di mela, come dal 2014 ricorda un monumento. Intellettuale a tutto tondo, ebbe un’intensa corrispondenza con George Bernard Shaw, il quale purtroppo non rispose mai alle sue lettere. Collaborò con i coniugi Curie portando loro in cantina i materiali per gli esperimenti. Animato dalla passione per i viaggi più avventurosi, mancò per soli sette metri il record di essere stato il primo uomo ad arrivare al Polo Nord. Dal punto di vista culturale, Cimrman è stato un infaticabile divulgatore, portando il teatro delle marionette in Paraguay e fondando una scuola di musica, balletto e criminologia a Vienna.
Allo stesso tempo era impegnato nella chirurgia plastica e a elaborare i pilastri della “filosofia esternalista”. Diede il nome al pupazzo di neve, parola che poi gli inglesi storpiarono in yeti. Arrivò molti decenni prima del 1979 a ideare il CD (Cimrman Disc), ma non c’era ancora il policarbonato per la base e dovette ripiegare sulla cera d’api. Anche internet viene da una sua intuizione, come tante di cui altri si sono poi appropriati. Non si sa esattamente dove e quando sia morto. Secondo alcuni nel villaggio di Liptákov agli inizi della prima guerra mondiale, dove il 23 febbraio 1966 sarebbe stato rinvenuto un baule contenente i progetti di tutte le sue straordinarie e rivoluzionarie invenzioni, secondo altri si sarebbe ritirato a Lymburk facendo perdere le proprie tracce, ma c’è chi giura di averlo visto al Cafè Louvre di Praga nel 2023, e se la notizia fosse vera Cimrman sarebbe l’uomo più anziano della Terra.

RICONOSCIMENTI
Un’apposita spedizione scientifica avrebbe ritrovato sue tracce genetiche nel gobbo Josef Schmoranz, probabilmente suo nipote. Nel gennaio 1996 gli è stato reso omaggio chiamando Járacimrman un asteroide in orbita nello spazio tra Marte e Giove con un’orbita di almeno 197 milioni di chilometri dalla Terra. In Repubblica Ceca una quindicina di città e paesi gli hanno intitolato una via, diversi sono i monumenti, un museo e pure una fontana di una sorgente senz’acqua. Ci sono targhe in luoghi, con tanto di date e particolari, dove «probabilmente» il 28 settembre 1901 alle 15.30 si fermò a bere una birra e in uno dove si ricordava che «sicuramente» lì non era mai stato.
A Kaproun trascorse la notte tra il 28 il 29 giugno 1900 perché gettato fuori dal treno 4052 che attraversava la foresta; per questo 30 anni dopo, su istanza della popolazione locale, le ferrovie cecoslovacche misero una fermata, e nel centesimo è stato inaugurato un monumento con un uomo faccia a terra e la valigia di fianco. La Zecca ceca nel 2013 ha celebrato il Teatro Jára Cimrman coniando una medaglia in oro, argento e bronzo. È tutto vero. Com’è vero che il nome del genio assoluto deriva da quello di un giocatore di hockey, sport popolarissimo in Cecoslovacchia, al pari di questo straordinario personaggio. Nel 2005 gli è stata dedicata la torre di osservazione più bassa del mondo, nel 2013 il faro più alto (su una collina a 785 metri), nel 2010 nel sondaggio tv su «Le Sette meraviglie della Repubblica Ceca» ha sbaragliato l’imperatore Calo IV, la celebrata birra e pure le lenti a contatto. Il suo nome era venuto fuori durante le elezioni in come candidato contro il presidente uscente. Tutto vero.