La Stampa, 12 settembre 2024
Intervista a una papabile Miss Universo di 36 anni e cinque figli
Mamma di cinque figli, 36 anni e un corpo statuario: in tasca, il titolo di Miss Veneto e Trentino, passaporto per la finale italiana di Miss Universo. Francesca Migliotti – mamma leccese, papà torinese – è raggiante. «Vada come vada, per me è già un successo» dice mentre sta preparando le valigie per volare (dal 12 al 18 settembre) a San Ferdinando di Puglia, pronta a sfidare una quarantina di altre aspiranti Miss, tutte in gara per “guadagnarsi” la finalissima internazionale che si terrà in Messico.Quella di Francesca potrebbe essere una storia come tante, fatta di sogni nel cassetto (e chi non ne ha? ) ancora da realizzare. Ma per lei è diverso, la sua storia – racconta – vuole essere ispirazione «per tutte quelle donne in cerca di riscatto, donne che hanno perso fiducia in loro stesse». E il numero di follower su Instagram lo dimostrano.Potremmo definirla una sorta di rinascita la sua?«Mi ritengo una donna fortunata, ho una famiglia meravigliosa che per me è il centro del mondo, un marito che è il mio più grande fan. Ma dopo cinque gravidanze, la prima a vent’anni, guardandomi allo specchio ho deciso che era arrivato il momento di pensare di più a me stessa. E di riconquistare il mio corpo: le dico solo che durante la gestazione avevo preso ogni volta intorno ai 25 chili, e solo nelle ultime sono aumentata di circa 18 chili…».Come ha fatto a tornare in forma?«Ho iniziato a fare ginnastica, prima in casa e poi in palestra. Ci sono volute ore e ore di esercizio, molte rinunce e determinazione per ottenere i risultati estetici di oggi. Al momento mi manca un solo esame per ottenere l’abilitazione come personal trainer. Adoro leggere nei volti delle donne che mi seguono su Instagram la soddisfazione per i risultati ottenuti: sanno che ho provato sulla mia pelle quello che sto trasmettendo loro».Prima dei concorsi di bellezza la priorità era dunque lo sport?«Ho partecipato a gare di body building nella categoria Bikini, dove non si richiedono troppi muscoli ma solo una buona tonicità. Sono però geneticamente penalizzata per questo genere di competizioni perché troppo alta (178 centimetri, ndr) e con un fisico troppo longilineo rispetto ai canoni richiesti. Ma non mi sono mai persa d’animo. Il “là” me lo ha dato mio marito: “Questo non è il tuo palcoscenico, hai un’eleganza diversa. Perché non provi con le sfilate di moda o i concorsi di bellezza?” mi ha suggerito. In fondo è un mondo che mi è sempre piaciuto, ma che avevo gioco forza accantonato».Detto fatto?«Sì. Mi sono iscritta sul sito di Miss Universo, un concorso inclusivo e globale, aperto a donne di ogni età, cultura e livello sociale. Che non valuta solo l’aspetto fisico, ma celebra l’empowerment femminile sostenendo anche l’accettazione del corpo in tutte le forme e dimensioni. Non lo nego: sul momento ho avuto qualche perplessità, ma poi ho trovato il coraggio di salire sul palco, con la vittoria ho ritrovato la fiducia in me stessa, mi ha dato una spinta positiva, come fossi uscita da un limbo».A Miss Universo ogni concorrente deve portare un messaggio che ispiri le persone. Il suo?«Ne ho due per la verità. Il primo: come ho insegnato ai miei figli, credo che il segreto della vita siano amore, educazione e rispetto per se stessi e per gli altri. Oggi la società sembra essersene dimenticata, si è inoltre perso il piacere e la ricerca delle piccole cose, sono quelle che rendono il mondo migliore. La chiave della nostra esistenza. Un giorno la bellezza passerà, passerà tutto l’effimero, resteranno però i valori. Il secondo: vorrei riaccendere la speranza nelle donne che hanno superato l’età della giovinezza, dire loro che con la determinazione tutto è ancora possibile. Perché spesso è dalle fragilità che nasce la forza».Come riesce a conciliare il tutto?«Sono una persona ordinata e schematica. Organizzo e programmo tutto, così riesco a fare tante cose, ai miei figli non manca nulla, sempre con il grande aiuto di mio marito. Per me la famiglia è tutto, siamo una squadra inseparabile. E fantastica». —