Corriere della Sera, 12 settembre 2024
Innovazione felice modello Draghi
Il denaro non fa la felicità degli individui e probabilmente non farà nemmeno la felicità della Ue. Per migliorare l’umore degli europei, dunque, lunedì scorso Mario Draghi non ha avanzato solo la proposta – amata da alcuni governi, invisa ad altri – di investire ogni anno 750-800 miliardi di euro in più per rilanciare la competitività del Continente. Nel rapporto che ha presentato a Ursula von der Leyen, ha sviluppato decine e decine di analisi e di suggerimenti che non hanno necessariamente una connessione con grandi investimenti: ogni governo, certamente, sceglierà quel che più gli piace. Questa rubrica ha scelto un’analisi che illustra qualcosa chiaro negli Stati Uniti meno nel Vecchio Continente: come funziona l’innovazione, della quale da noi si parla tanto ma che si frequenta poco. La mancanza di dinamismo dell’economia europea – dice il rapporto Draghi – è in larga parte dovuta al «ciclo di vita dell’innovazione» che impedisce l’emersione di protagonisti nuovi. Le «debolezze iniziano con gli ostacoli nella pipeline che va dall’innovazione alla commercializzazione». Il sostegno pubblico alla Ricerca è inefficiente perché non è concentrato sulla rottura del vecchio e vive in un ambiente finanziario frammentato. Quando le nuove società raggiungono il momento della crescita, «incontrano ostacoli regolatori e giuridici che impediscono loro di crescere e diventare società mature e profittevoli in Europa». Quindi, molte di esse cercano finanziatori e mercati in America. Il rapporto non invita solo a ridurre gli eccessi di regole. Implicitamente, sottolinea che l’innovazione non sta tanto nel momento della ricerca scientifica e tecnologica, certo importantissime: ciò che fa la differenza è la capacità di «distribuire» le idee, di rendere i nuovi prodotti e i nuovi processi attraenti per il pubblico. Di conquistare mercati o addirittura di crearne di nuovi. Spesso, i governi finanziano la ricerca: certamente Washington e Pechino. Ma la scoperta diventa innovazione quando un’impresa ne fa un business: quando Silicon Valley la porta al mercato. Gli innovatori devono però essere liberi di farlo. La Cina, con il suo modello top-down di controllo, è una potenza scientifica ma ha un deficit di innovazione. Per essere più felice, la Ue non dovrebbe copiarla.