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 2024  settembre 12 Giovedì calendario

Care femministe, c’è un problema se Boccia diventa una paladina

Maria Rosaria Boccia è riuscita a far dimettere il ministro Gennaro Sangiuliano ed è probabile che entro sera riesca a far dimettere anche me da editorialista del Fatto, perché per la prima volta – a causa sua – martedì sera mi sono trovata d’accordo con Alessandro Sallusti. E sono costretta ad ammetterlo, cosa per cui chiedo già scusa a mia moglie e a Giorgia Meloni.
Durante la puntata di È sempre Carta Bianca, cui Boccia, nonostante gli impegni presi, non si è presentata, si è molto discusso della sua figura. In particolare, si contrapponevano le tesi di Alessandro Sallusti e di Concita De Gregorio.
Il primo affermava che Sangiuliano ha sbagliato tutto politicamente parlando e infatti si è giustamente dimesso, descrivendo però Boccia come una inaffidabile millantatrice con una propensione al ricatto. De Gregorio, con piglio femminista, continuava a parlare di Boccia come di “imprenditrice campana”, “imprenditrice che si occupa di chirurgia estetica e di diete”, “imprenditrice che provava ad accrescere il suo curriculum tramite il ministero della Cultura”. Si lamentava poi del fatto che Giorgia Meloni, a Cernobbio, l’avesse definita “questa persona”.
Temo, purtroppo, che Concita De Gregorio sia vittima di una tendenza scivolosa e molto diffusa oggi tra le donne, che è quella di allinearsi alla corrente più oltranzista del neo-femminismo per cui ogni questione va letta attraverso la lente del patriarcato. Non contano più i fatti e gli individui, ma solo il sistema di pensiero in cui sono inseriti.
E dunque l’indifesa Boccia, secondo De Gregorio non va sminuita nella sua professione e nella sua identità, perché è l’uomo – lui solo – il cattivo della storia. L’idea che Sangiuliano possa essere indifendibile politicamente e che Boccia possa esserlo in altri segmenti, non può coesistere.
O l’uno o l’altro. Questa lente faziosa e deformante, unita a quella ancora più deformante della strumentalizzazione politica, impedisce da giorni a quasi tutta la stampa e la tv di ritrovare il senso della realtà. E fa apparire Sallusti il più lucido di tutti, il che è chiaro presagio di una imminente pandemia di colera.
Maria Rosaria Boccia “imprenditrice” è quantomeno generoso. Dice, senza essere nutrizionista, di occuparsi di diete, ma ad oggi l’unica dieta che le è riuscita è quella – involontaria – di Sangiuliano che probabilmente riacquisterà lo stimolo della fame nel 2027. E altri tipi di stimoli forse mai più. Dice di presiedere la Fashion Week Milano Moda, che sarebbe una rivisitazione creativa della “Milano Fashion week”, che è come se io mi definissi presidente della Europea Commissione. In una vecchia intervista Rai alla sua amica Monica Marangoni ha detto, testuale: “Organizzo tutti gli eventi collaterali della settimana della moda in Europa, dove partecipano musicisti, poi Sanremo, la settimana della moda Milano e Pitti Firenze”.
La sua pagina Instagram è zeppa di foto di eventi, località vacanziere, beni di lusso, foto che lei saccheggia dalle pagine Instagram di influencer straniere o da Pinterest. Si infila gli occhiali con la telecamera incorporata per fare il Montecitorio tour e pubblica pure il tutto, come se si fosse fatta un giretto nella escape room “Pura adrenalina” con gli amici. E non sappiamo in quale altra occasione li abbia indossati, ma ci auguriamo di non dover conoscere dettagli dei beni culturali di Sangiuliano. Ha avvicinato svariati politici e ministri, con competenze nebulose e titoli di studio (due lauree) che l’ex marito insinua essere millantati.
Ha raccontato di essere stata vittima di una infermiera stalker che le ha dato fuoco alla porta. Avrebbe, secondo la versione di Sallusti, detto a Sangiuliano che era incinta. Ha iniziato a centellinare avvertimenti, messaggi dai toni minacciosi, registrazioni audio dalla sua pagina Instagram con musichette inquietanti o allusive, dando pure a intendere che sia in possesso di chissà quali altre scottanti notizie. Notizie che stiamo aspettando almeno quanto il suo ingresso negli studi di Carta Bianca. Pubblica foto di pop corn accanto all’annuncio delle ospitate tv come a dire “ora ci divertiamo”.
Cosa c’è di nobile e femminista in tutto questo, al netto di ciò che era utile a smascherare eventuali illeciti e a sollecitare le dimissioni del ministro? Ma soprattutto, Sangiuliano ormai si è dimesso, se Boccia ha qualcosa di politicamente rilevante da aggiungere lo aggiunga, altrimenti inizia a sembrare una ossessione, tanto più che l’ultima sua uscita è stata: “Non ho avuto una relazione sentimentale e sessuale con il ministro”. Quindi Sangiuliano, invece, avrebbe ammesso la relazione al tg parlando di loro chat “con cuoricini” perché non voleva solo dimettersi, voleva farsi brillare come un ordigno della Seconda guerra mondiale.
Insomma, io non so cosa altro dovrebbe fare Boccia per sembrare quello che è. Ovvero una che non ha ottenuto ciò che voleva (la nomina) e quindi dà fuoco a tutto. Sangiuliano ora è tra le sterpaglie nere di cenere, cosa deve fare di più, darsi fuoco pure lui?
Chiudo dicendo una cosa. Sì, la responsabilità politica è tutta di Sangiuliano. Anche nelle vicende politiche però esiste il fattore umano. E scusate se non riesco a farmi piacere chi, tra le altre cose, per provocare la presidente del Consiglio pubblica un suo video montando la scena in modo tale da far sembrare Meloni una che tira su con il naso nervosamente e ripetutamente. Un’allusione raffinata e femminista dell’imprenditrice campana al fiuto politico di Giorgia, naturalmente. Mica una schifezza.