Corriere della Sera, 10 settembre 2024
Intervista a Lilli Gruber
Lilli Gruber, che estate abbiamo vissuto?
«L’estate più calda della storia, come certificato dall’istituto Copernicus. Ricordiamolo ai negazionisti del riscaldamento climatico e a chi dice che l’allerta è solo una questione ideologica».
Anche la politica ha contribuito a innalzare la temperatura. Del caso Sangiuliano che idea si è fatta?
«Che il mix tra arroganza e stupidità è sempre letale».
Il governo Meloni è molto attento alla comunicazione. Come ha potuto commettere l’errore di costringere il ministro al rito penitenziale dell’intervista al Tg1, anziché farlo dimettere subito?
«Non credo sia un errore, ma un tentativo di manipolazione dell’opinione pubblica. Sangiuliano da ministro inetto e colpevole è apparso al Tg1 come un uomo qualunque, contrito e pentito. Ecco fatta l’operazione “è solo una questione personale, di gossip”».
C’è un punto però in cui lei dovrebbe essere in sintonia con la Meloni, quando dice di avere «un’altra idea su come la donna debba ritagliarsi il suo spazio nella società» rispetto a «questa persona».
«“Questa persona” intanto ha un nome e cognome, Maria Rosaria Boccia. Meloni è sempre pronta a parlare di quello che una donna dovrebbe o non dovrebbe fare. Attendiamo che ci dica con altrettanta chiarezza qual è la sua idea di come un uomo si ritaglia, e debba ricoprire, il ruolo di ministro. Il senso delle istituzioni, ovvero disciplina e onore, è tra i requisiti?».
A proposito, la Boccia come se la cava in tv?
«Molto bene direi, anche perché dall’inizio ha saputo approfittare di tutte le debolezze ed errori dei parvenu del potere».
La7, visto il nuovo corso di RaiTre, è diventata la rete della sinistra italiana?
«La7 è una rete che fa giornalismo. E lasciamo al pubblico il compito di giudicare».
Lei però è accusata, dalla Meloni stessa, di essere di parte.
«Sì, sono di parte: dalla parte della Costituzione, della legalità, del giornalismo che si basa sui fatti».
Vedremo mai la premier a Otto e mezzo?
«In passato è sempre venuta. Ora che è presidente del Consiglio sarebbe più interessante per tutti».
La accusano però di aver maltrattato pure Elly Schlein... La leader del Pd sta imparando a parlare più chiaro?
«Io non ho mai maltrattato nessuno. Sono pur sempre cresciuta col “bon ton” austro ungarico. Ma se a domande precise arrivano risposte evasive, è mio dovere insistere».
Ma secondo lei la Schlein è un’alternativa credibile alla Meloni?
«La politica è fatta di idee e di numeri. La possibilità della Schlein di costituire un’alternativa a Giorgia Meloni si valuterà dalla capacità di unire le varie anime del centrosinistra».
Lei ospita spesso le firme del Fatto Quotidiano, molto critiche verso il Pd. Non crede che un’alleanza organica tra Pd e 5 Stelle sia molto difficile?
«Ospito firme di Libero, del Secolo d’Italia, di Repubblica, del Domani e di altre testate. Comunque, senza un’alleanza non si vince».
Il caso Sangiuliano
Non è solamente una vicenda di gossip E la sua intervista al telegiornale è stata un tentativo di manipolare il pubblico
Vale anche per Renzi? Risorsa preziosa? O bacio della morte?
«Renzi ci ha abituato ai suoi molteplici interessi».
L’autunno sarà dominato dalla politica estera. Harris o Trump? Cosa dice il suo fiuto? E se vincesse Trump sarebbe davvero un disastro?
«Seguo costantemente la campagna elettorale e i quotidiani sondaggi. Sono sicura di una cosa: Trump non solo è imputato di 34 reati, è anche colui che disprezza la Costituzione americana e le sue istituzioni, e che per la sua propaganda utilizza sistematicamente bugie e menzogne. Tutto questo promette bene, secondo lei?».
Lei Gruber conosce molto bene il mondo tedesco. Che effetto le fa vedere un partito postnazista oltre il 30%?
«La crescita dell’ultra destra nazionalista, populista e xenofoba è un fenomeno che tocca tutte le democrazie liberali che avevano promesso libertà, diritti e uguaglianza. Su questo ultimo fronte abbiamo chiaramente fallito, visti i dati sul continuo aumento della povertà».
Il cancelliere Scholz farà la fine di Sangiuliano?
«Non insultiamo Olaf Scholz».
Sull’Ucraina lei dà ampio spazio al partito della pace, contrario a continuare ad armare Zelensky. Ma lei personalmente cosa ne pensa?
«Da me tutte le opinioni si possono esprimere e confrontare. Personalmente constato – anche per i qualificati contatti internazionali – che la scelta della nuova corsa al riarmo è un dato indiscutibile, con una cultura bellicista sempre più diffusa nelle nostre società. La ricerca del compromesso, che è un dovere primario della buona politica, ha sempre meno spazio».
E su Gaza? Quale può essere la via d’uscita?
«La via d’uscita è nelle mani di americani, israeliani e palestinesi. L’urgenza è mettere fine alla guerra a Gaza che ha già ucciso oltre 40 mila palestinesi, per la grande maggioranza civili».
Lei ha scritto un libro sugli sciiti. Vedremo un giorno le ragazze iraniane veramente libere? Il regime cadrà?
«Mi pare che il regime degli ayatollah sia in grado di resistere, come sta facendo peraltro da oltre quarant’anni. Per le ragazze iraniane, che hanno un tasso di scolarizzazione molto alto, è una battaglia quotidiana. Ho raramente visto donne così coraggiose, resilienti e pronte a rischiare andando in prima linea».
E l’Italia? Resta un Paese maschilista?
«L’Italia sta diventando un Paese sempre più polarizzato, diviso e rancoroso: su questo terreno prospera un governo di destra reazionaria, che sta cercando di portare indietro le lancette dell’orologio dei nostri diritti».
Tony Blair è convinto che l’America batterà politicamente la Cina, le democrazie prevarranno, l’Occidente sarà sempre più forte dei Brics. Lei è d’accordo?
«Non vedo tutto questo ottimismo nelle cancellerie occidentali. Dipenderà soprattutto dalla nostra capacità di difendere la democrazia a casa nostra. E di trasformare in una sana concorrenza la competizione dei protagonisti di un mondo inesorabilmente globale».
Con Enrico Mentana avete fatto pace?
«Con Mentana non mi risulta che ci sia un dissidio personale».
E la tv generalista come sta? La guardiamo solo noi grandicelli? O ha un futuro?
Elly Schlein
Non ho mai maltrattato nessuno, del resto sono cresciuta con il bon ton austro ungarico. Ma di fronte a risposte evasive, è mio dovere insistere
«Otto e mezzo continua da anni la sua crescita, la scorsa stagione è stata la migliore di sempre. Stanno cambiando i mezzi di fruizione. Ma penso che programmi di qualità abbiano ancora un futuro».