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 2024  settembre 10 Martedì calendario

La maledizione di Draghi

Ormai da 20 anni, qualunque sia il ruolo che incarna (Governatore della Banca d’Italia, Presidente della Banca centrale europea, Presidente del Consiglio italiano o semplicemente – come in questi giorni – consulente della Commissione Europea per la competitività), Mario Draghi propone ai governanti del continente agende su cui riflettere e – soprattutto – operare. Indica cioè degli insiemi di priorità, obiettivi e problemi che i decisori avrebbero il dovere di affrontare in un determinato periodo, si tratti di un’emergenza o di una prospettiva di medio-lungo periodo. Questioni di rilevanza pubblica da portare avanti attraverso politiche, leggi, concrete misure di governo.
Inizialmente, i consigli di Mario Draghi vengono sempre accolti con un generalizzato rispetto: nessuno nega che i problemi che pone esistano, ad alcuni magari piacerebbe mettere in pratica le sue ricette, ma la maggioranza degli interlocutori si limita a sussiegose, sostanzialmente infastidite alzate di spalle. Così i suoi discorsi – solidi, chiari, coraggiosi – sfociano progressivamente nell’indifferenza, e le sue agende vengono di norma archiviate, senza che abbiano una qualche influenza sul corso reale delle cose.
Resta da capire solo perché questo signore, ormai piuttosto avanti negli anni, continua a occupare la scena pubblica e mediatica ogni volta che – raramente – apre bocca. C’è chi sostiene, a 30 e passa anni dal Britannia (e senza sprezzo del ridicolo), che Draghi resta sempre l’emissario dei “poteri forti globali”: di qui la persistenza dell’eco dei suoi messaggi. Più semplicemente, a noi pare che rappresenti – avrebbe detto il filosofo – la nostra coscienza infelice. L’ex Presidente del Consiglio è un testimone del nostro tempo che ci mette periodicamente di fronte a qualcosa che sappiamo di dover fare e non riusciamo a realizzare, che non siamo in grado di affrontare e neppure di rimuovere. Ma, proprio per questo, ben vengano comunque e sempre i numeri indiscutibili, le analisi di scenario, i colpi di frusta e le indicazioni che diffonde ciclicamente, anche quando rivolti a interlocutori sordi o distratti.