la Repubblica, 9 settembre 2024
Da Reggio Emilia la sfida di Schlein a Meloni
“Pronti a governare” Schlein apre il cantiere per la sfida a Meloni
La segretaria lancia cinque priorità “per costruire un’alleanza coerente e mandare a casa il governo” invita le migliori “energie” del Paese per una piattaforma con al centro questione sociale e salaridalla nostra inviata Eleonora CapelliREGGIO EMILIA – Si contano «sulle dita di una mano» le priorità indicate ieri sera da Elly Schlein per «costruire un’alleanza coerente e mandare a casa questo governo». Sanità pubblica, istruzione e ricerca, lavoro e salari, politica industriale e conversione ecologica, diritti sociali e civili. Ha scelto la platea gremita della Festa dell’Unità di Reggio-Emilia, nel cuore della Regione che andrà voto a novembre, sotto il segno del “pantheon” composto dai costituenti Nilde Iotti e Giuseppe Dossetti la segretaria del Pd per lanciare la sua sfida sul programma. Un’alternativa da costruire «nel Paese più che nel Palazzo», una «piattaforma condivisa per prepararsi a governare».Schlein calibra in un intervento di quasi due ore la sua “ricetta” per superare le divisioni che anche ieri hanno percorso il campo largo, nello scambio tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Ma l’idea è chiara e laspiega anche Stefano Bonaccini, l’ex sfidante di Schlein che oggi è il principale garante dell’unità interna del Pd: «Quando abbiamo parlato troppo di nomi, abbiamo dimenticato i contenuti, l’alternativa vuol dire avere un’idea di Paese». Quell’ideadi Paese la spiega la leader da Reggio Emilia, lanciando la “campagna d’autunno”. Sotto il palco qualcuno le chiede: «Non prendere Renzi», un iscritto storico gira con al collo un cartello “Renzi stai sereno”, ma lei dice: «Adesso ci vuole tempo». Bisogna partire dai temi fondamentali.«Serve un passo in più, una visione di respiro, molto di più di un accordo tra forze politiche: un’alleanza nella società» invoca Schlein, che si appella non solo ai partiti del centrosinistra ma «alle migliori intelligenze ed energie» per scrivere «insieme» un progetto per l’Italia. «Abbiamo bisogno di voi, ho lo zaino pieno di proposte, strutturiamo il confronto e allarghiamolo. Non accettiamo un’Italia piccola, vendicativa e chiusa: parliamo a chi si preoccupa di costruire un futuro migliore».L’altolà a Giorgia Meloni arriva sulla manovra («Se intendete fare cassa sulle pensioni e sul welfare noi vi fermeremo») e pone al centro la sanità pubblica. «La destra la vuole a misura di portafoglio – dice Schlein – noi vogliamo non solo salvarla, ma riformarla innovandola, investendo nella sanità di prossimità, vicino alle persone». La richiesta è una «legge sui caregiver, che sono 2 milioni di persone», mentre è «una vergogna che abbiano tagliato sulla disabilità». Poi c’è la scuola pubblica, «vera leva di emancipazione sociale», con «libri di testo gratuiti e uno stipendio più alto per gli insegnanti». L’applauso più forte Schlein lo incassa sullo Ius Scholae: «Non voglio più sentire un ministro, anzi due, parlare di ridurre gli straniere nelle classi, perché a scuola ci sono solo bambini che hanno glistessi diritti». «Abbiamo sbagliato a non fare una legge sulla cittadinanza quando avevamo i numeri – dice al Pd la segretaria – siamo disponibili a dialogare con le altre forze politiche ma non a deludere ancora le aspettative delle persone che aspettano questa riforma». Ancora, più borse di studio per l’università, una legge per regolare gli affitti brevi, congedo parentale per padri e madri. Al capitolo lavoro e salario le proposte più nette: oltre al salario minimo, già terreno di incontro con altre forze, si aggiungono la riduzione di orario a parità di salario, l’abolizione degli stage gratuiti, lo stop ai subappalti, iniziative contro il caporalato come percorsi di protezione per chi denuncia, l’abolizione della legge Bossi-Fini sull’immigrazione.Sulla politica industriale e la conversione ecologica, l’idea è «un’agenda che sappia rilanciare la seconda manifattura d’Europa», puntando anche sui benefici delle rinnovabili, mentre si deve proseguire nella lotta all’evasione fiscale su cui «Meloni ha alzato bandiera bianca». L’attenzione sul Pnrr è massima da parte di Schlein, che riceve una standing ovation quando ricorda David Sassoli. Ma il terreno dei diritti è il «pezzo forte» su cui la segretaria raccoglie più applausi a scena aperta («Le famiglie sono tante, plurali, diverse: fanno retorica sulla famiglia tradizionale ma nessuno di loro ce l’ha»). Applausi anche alle dimissioni di Sangiuliano e quando per la Rai chiede «una riforma invece che un’altra lottizzazione». L’obiettivo finale è un’alleanza forte e coerente: per costruirla si passa dal referendum contro l’Autonomia e le regionali in Liguria, Emilia e Umbria.«Ci davano per finiti, abbiamo rialzato la testa: ha perso la scommessa chi si aspettava lotte intestine», dice Schlein. Chi scommette adesso è lei.Su sanità e scuola pubblica, diritti civili, industria e ambiente la leader incalza la destra “vendicativa” diMeloni: “Ci davano per finiti, ora testa alta”