la Repubblica, 8 settembre 2024
Venezia 2024, Nanni Moretti attacca il governo Meloni
VENEZIA – Dal regista dei girotondi arriva il vero sussulto politico alla Mostra. Nanni Moretti è venuto e si è notato di più. «Forse – ha detto rivolto alla platea del Palazzo del cinema, ricevendo il premio per il miglior restauro a Ecce Bombo – noi registi e produttori dovremmo essere più reattivi nei confronti della nuova, pessima legge sul cinema».Il riferimento è alla riforma messa in atto dall’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Il decreto ha messo mano a tax credit e ai contributi selettivi, penalizzando i piccoli produttori, i giovani registi, proprio quelli che i festival selezionano e sostengono. Lo spiega, dopo Moretti, Maura Delpero, il cui Vermiglio ha vinto il Leone d’argento. «Il mio film è stato realizzato con il sostegno pubblico e senza questi fondi avrebbe dovuto tradire se stesso: non si sarebbe potuto usareil dialetto, che fa paura al botteghino, e sarebbe stato privato della sua musica interna. E non avrei potuto scegliere, come ho fatto, ogni volto, ma puntare su attori da incasso, ma senza le facce giuste». Lancia quindi l’appello: «Bisogna fomentare il dialogo tra chi fa cinema indipendente e le istituzioni, per difendere la cinematografia e la bellezza».A difesa di teatro, lirica e audiovisivo è intervenuta la segretaria del Pd Elly Schlein, all’evento Fuori cinema a Milano: «È grave ciò che il governo rischia di fare sul teatro e sulle fondazioni liriche, sull’accentramento che toglierebbe le competenze dei comuni. Abbiamo già usato tutti gli strumenti, ma questa maggioranza è solida in Parlamento e non penso che basti. Per cambiare norme ingiuste. Serve una mobilitazione popolare a favore della cultura e dell’audiovisivo». Alla Mostra nei giorni scorsi Antonio Piazza e Fabio Grassadonia hanno rivelato che aIddu, sulla latitanza di Matteo Messina Denaro, erano stati negati i finanziamenti selettivi e quelli della regione Sicilia (accadeva prima del nuovo decreto, e con l’allora ministro Franceschini): «È scandaloso che film di questo valore tematico non ricevano fondi istituzionali – ha dichiarato il protagonista Toni Servillo – Evidentemente interessa di più un campo lungo su Cefalù e un controcampo su Taormina. Il mondo sta diventando un enorme mercimonio turistico e rischia di toccare l’arte cinematografica, le sovvenzioni dovrebbe snidare il talento che c’è su argomenti che non sono di facile consumo».