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 2024  settembre 07 Sabato calendario

Nella differenziata Milano è sotto la media nazionale

Mentre la giunta “green” guidata dal sindaco, Beppe Sala, tira dritto sul pagamento dell’Area C anche nel weekend, scaricando ancora una volta sui cittadini la cosiddetta transizione verde, proprio sul fronte ecologico non arrivano buone notizie. Perché Milano, o meglio tutta la provincia milanese, non è certo all’avanguardia nella raccolta di carta e cartone, come confermano i dati del Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, contenuti nel 29mo Rapporto Annuale sulla raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone in Italia.
Intendiamoci subito, su base nazionale le buone notizie non mancano: nel 2023 la raccolta differenziata di carta e cartone in Italia cresce di quasi il 3% rispetto al 2022 e raggiunge la quota record di oltre 3,7 milioni di tonnellate. Un andamento che si riflette positivamente anche sul tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici che arriva al 92,3%, in netto anticipo sugli obiettivi UE al 2030 (85%).

PROVINCIA AVANTI
Bene, ma non benissimo se guardiamo a casa nostra. Perché in Lombardia è la provincia di Bergamo a fare meglio di tutte con 85 mila tonnellate raccolte pari ad una media pro capite di 77,5 chilogrammi. Bene anche Brescia e Mantova, con un valore pro capite di 70,1 e 62,7 chilogrammi. La città metropolitana di Milano, invece, si ferma a 56,5 kg per abitante con 182 mila tonnellate raccolte, quasi dieci punti percentuali sotto la media nazionale: 64 kg per abitante.
Nel “Giro d’Italia” della raccolta differenziata la maglia rosa per il Nord va all’Emilia Romagna con oltre 93 kg per abitante, per il Centro viene assegnata alla Toscana con quasi 90 kg per abitante e per il Sud alla Sardegna con più di 61 kg per abitante.
Concentrandoci sul Nord, la parte del leone la fanno il Veneto e la Liguria che, rispetto al 2022, hanno incrementato la raccolta di carta e cartone rispettivamente del +9,9 e +8,1% mentre la Lombardia è stabile con un risicato +0,3%. Risultato con il segno positivo per il rotto della cuffia che, per giunta, non arriva grazie ai milanesi ma che si deve ad altri territori come quello orobico. «Nonostante il risultato ottenuto dalla Lombardia superi di poco quanto fatto nel 2022, dai dati del Rapporto si evince come per i cittadini lombardi la raccolta differenziata di carta e cartone sia una pratica ormai ampiamente consolidata», afferma Carlo Montalbetti, Direttore generale di Comieco, «sicuramente ci sono ancora margini di miglioramento sia riguardo al livello di intercettazione della raccolta di carta e cartone rispetto al totale dei rifiuti urbani prodotti, sceso al 12,7% sia riguardo la raccolta pro-capite stabile a 59 kg, al di sotto del valore della media nazionale».

NUOVA BOCCIATURA
Per la verità, già nel 2022, l’Istat aveva “bocciato” Milano e altre grandi città In Italia le grandi città sono ancora in ritardo sulla raccolta differenziata. Nel suo report sull’ambiente urbano, l’Istituto di ricerca aveva svelato che tra i capoluoghi metropolitani soltanto Cagliari superava il target del 75%. Il confronto con i dati 2021 registrava un incremento della raccolta differenziata in tutte le città, ad eccezione di Milano, che mostrava un calo dello 0,4%, e Venezia, con un decremento addirittura del 2,5%.
In questo caso si parla di raccolta differenziata in generale anche se la sensazione è che, almeno a Milano, a livello generale ci sia stato un miglioramento negli ultimi mesi. Ma i dati sulla raccolta di carta e cartone sono impietosi ed è difficile immaginare che il capoluogo sia virtuoso mentre ad abbassare così drasticamente la quota al di sotto della media nazionale siano solo i comuni dell’hinterland.
Forse, oltre a concentrarsi su divieti di circolazione e piste ciclabili e altre questione, Sala (che ricopre anche la carica di sindaco metropolitana) dovrebbe preoccuparsi di aspetti più pratici e che non gravano sulle tasche dei cittadini. Proprio come la cara, “vecchia” raccolta differenziata di carta e cartone.