il Fatto Quotidiano, 7 settembre 2024
L’idea di Fitto: farsi scudo con Draghi per avere la vita più facile a Bruxelles
La strada di Raffaele Fitto per Bruxelles è stata fino a oggi piena di ostacoli. Ma nel percorrerla il ministro per gli Affari europei e il Pnrr ha ora incrociato quella di un altro italiano: Mario Draghi. A inizio settimana l’esponente di Fratelli d’Italia è volato a Bruxelles per trovare un’intesa con l’Ue sulla questione balneari. Mercoledì era di nuovo in Italia, proprio nel giorno in cui l’ex premier presentava alla conferenza dei presidenti dell’Ue l’atteso rapporto sulla competitività, un piano-guida per il nuovo mandato di Ursula von der Leyen.
Chissà se i due o i loro staff si sono incrociati e se hanno avuto modo di parlarsi: come che sia, da quanto confermano al Fatto tre diverse fonti, quando sarà definitivamente nominato commissario il politico di Maglie proverà a usare la figura dell’ex capo della Bce come garanzia di mandato. In che modo? Chiederà a Draghi di poter inserire nella sua nuova squadra alcuni degli uomini che lo hanno aiutato a redigere il rapporto appena presentato.
Dopo il voto contrario di Fratelli d’Italia nell’Europarlamento alla riconferma di Von der Leyen, il ritorno di Fitto a Bruxelles sembrava compromesso. Ad abbassare la tensione hanno contribuito diversi fattori: la mediazione di Antonio Tajani, il fatto che alla leader tedesca i voti di FdI per far approvare tutti i commissari facciano ancora comodo e, appunto, alcune garanzie offerte dalla figura di Fitto. Ma il dossier che la presidente della Commissione gli affiderà, insieme alla vicepresidenza, è di primo livello: la gestione di tutti i fondi del Next Generation Eu, un portafoglio da 700 miliardi.
Meglio quindi aggiungere altre garanzie. Sulla delega sembrano non esserci più dubbi: dall’agenda provvisoria sulla conferma dei commissari che Il Fatto ha potuto visionare, già il 12 settembre si terrà una consultazione tra i vertici delle tre istituzioni Ue nella quale verranno proposti nomi e deleghe dei candidati alla Commissione, con tanto di curriculum e dichiarazioni di conflitto d’interessi. Questo vuol dire che, a cinque giorni dalla data, tutti hanno già ricevuto comunicazione della poltrona per la quale verranno proposti. Ma dovranno convincere le rispettive commissioni parlamentari. Nasce così l’idea di Fitto di chiedere a Draghi di avere a Bruxelles alcuni specialisti del suo team: l’ombrello dell’ex presidente Bce può sempre far comodo, anche perché l’ultimo report della Corte dei Conti Ue evidenzia ritardi nell’attuazione di alcuni progetti e nella spesa dei fondi Pnrr da parte dell’Italia.
Conferme ufficiali al momento non ce ne sono, ai piani alti del governo la cautela è d’obbligo: a Palazzo Chigi considerano una vittoria la vicepresidenza e le deleghe che sono state indicate per il ministro, ma non sarebbe la prima volta di un commissario bocciato, tanto più che Francia e Germania non sono in vena di fare concessioni. E quindi del team di Fitto se ne riparlerà dopo il passaggio nelle commissioni parlamentari: questo ufficialmente, perché in realtà – secondo altre due fonti qualificate – il ministro si sta già muovendo. Lunedì e martedì è stato a Bruxelles e coi suoi principali collaboratori ha già iniziato a occuparsi della squadra che lo supporterà come commissario. Non è un caso che i suoi uomini siano già riapparsi in città, avvistati tra Parlamento e Commissione di giorno, ma anche nei ristoranti della capitale belga in queste sere.
E qui si inserisce il rapporto tra la destra di governo e Mario Draghi: la possibilità di portare con sé alcune figure dello staff dell’ex banchiere non viene esclusa in Fratelli d’Italia. I rapporti tra Meloni e il suo predecessore sono stati sempre buoni e improntati al rispetto istituzionale: non è un segreto che nei suoi due anni di governo la premier si sia spesso consultata con l’ex governatore della Bce. Negli ultimi due mesi i rapporti si erano però raffreddati e il banchiere se n’è risentito facendolo trapelare, seppur indirettamente, sui giornali. Con la squadra di Fitto potrebbe compiersi, quindi, un nuovo riavvicinamento.