il Fatto Quotidiano, 7 settembre 2024
La faccia come l’Azerbaijan
Forse non tutti i lettori sapranno che da un paio di giorni l’Italia ha il dubbio onore di ospitare il presidente dell’Azerbaijan Ilham Aliyev: ricevuto a Palazzo Chigi, ospite del Forum di Cernobbio, il capo di Stato centroasiatico – che solo gente di bocca davvero buona potrebbe definire democratico – è stato ricevuto con tutti gli onori e qualcuno in più, come si conviene a un uomo che, ci dicono i media, ha aiutato l’Europa a sostituire il metano russo grazie al gasdotto Tap che arriva in Puglia e ai collegamenti via tubo con la Turchia (non a caso, già che Aliyev girava per l’Italia, la società energetica statale azera Socar ha firmato un accordo di collaborazione con Eni). Quel che magari si dice meno è che Aliyev, insieme al collega turco Erdogan, è il maggiore “riciclatore” di gas russo al mondo: prendiamo l’espressione da un articolo apparso sul sito del think tank britannico Chatham House, vicino al governo di Londra e ben introdotto negli ambienti Nato. Fin dal 2022, per dire, quando l’Ue ha iniziato a ridurre l’import di metano da Mosca e a cercarne altro in giro, il governo di Baku ha attivato un protocollo siglato l’anno prima con Gazprom per la fornitura di gas, che poi ci viene gentilmente rivenduto: è un fatto noto perché le riserve e la capacità produttiva dell’Azerbaijan sono limitate e aumenti delle consegne del 60-80% in pochi mesi sono stati possibili solo grazie al metano di Putin. Quello che fin qui potremmo definire un ipocrita compromesso tra propaganda e realtà rischia a breve di sfondare il muro del ridicolo, forse pure della malafede: a fine anno scade l’accordo Ue-Ucraina-Russia per il transito del gas verso l’Europa e ora Aliyev conduce le trattative per il difficile rinnovo. L’ideona europea è che l’accordo sia tra Ue, Kiev e Baku, che a sua volta s’accorda con Putin per immettere gas azero nei tubi russi che attraversano l’Ucraina: visto che c’è sempre quel problema di riserve e capacità produttive è facile immaginare che il metano sarà ancora russo, ma col passaporto azero. “Sono abbastanza ottimista su un’intesa”, ha detto Aliyev a Cernobbio. In pubblico eh, mica avrete pensato che questa è una notizia riservata? Per carità, è solo una notizia nascosta in bella vista.