Corriere della Sera, 7 settembre 2024
Conte si prepara al duello sul quorum con Grillo
Nel Movimento si affilano le armi. Contiani e movimentisti studiano le mosse per blindare le loro posizioni nella querelle interna al partito. I vertici Cinque Stelle, come anticipato già dal Corriere ad agosto, hanno iniziato l’«operazione quorum». Beppe Grillo ha il potere di far ripetere le votazioni (comprese quelle della Costituente), che per essere convalidate hanno bisogno di una maggioranza assoluta degli iscritti. Ultimamente l’affluenza alle votazioni M5S viaggia tra il 15 e il 20%. Tradotto: più sono gli attivisti, più è complesso arrivare alla fatidica soglia necessaria. Ecco allora, per la prima volta nella storia del M5S, l’invio massiccio di mail ai militanti. «Dai dati in nostro possesso risulta che non hai svolto nessuna delle attività sopraelencate nell’ultimo anno», si legge nel messaggio inviato alla base. «Se non effettuerai alcuna operazione entro cinque giorni il tuo account sarà disattivato». L’idea di fondo è quella di tagliare migliaia di iscritti in tempo utile per la Costituente. Il fiato sul collo dei militanti proseguirà anche in vista delle votazioni post-Costituente: proprio per avere un’alta percentuale di votanti – novità assoluta nella storia stellata – i militanti saranno contattati per votare. L’ipotesi al vaglio è che a svolgere le chiamate sia una società esterna.
Se i contiani si muovono, i movimentisti certo non stanno a guardare. Grillo è pronto a un contenzioso. L’idea è quella, se possibile, di non arrivare nemmeno alla Costituente e bloccare tutto sul nascere. Le strade sono diverse. Tra queste c’è una possibilità che i movimentisti bollano come una sorta di «Armageddon stellato»: ossia un nuovo ricorso sullo statuto e la leadership contiana come quello che nel 2022 portò all’azzeramento temporaneo dei vertici Cinque Stelle. «Premetto che non sono della partita, ma i sostenitori di Grillo, giuridicamente parlando, hanno una sola arma: impugnare le “delibere” che nel 2021 e nel 2022 approvarono il nuovo statuto e quelle che incoronarono Conte presidente e chiederne in via cautelare la sospensione, che se fosse concessa – e secondo la giurisprudenza prevalente i presupposti ci sono – a quel punto priverebbe di legittimità l’assemblea costituente», spiega l’avvocato Lorenzo Borré, che si è occupato negli anni di diverse cause su norme e cavilli M5S. «Grillo non ne vuole più sapere, è pronto a tutto pur di far finire questa farsa», dicono nel M5S.
La spaccatura coinvolge non solo i big e la base, ma anche i giovani. Nelle ultime ore è stato attivato un profilo social dei «Figli delle stelle», che nel loro manifesto di presentazione attaccano diverse derive contiane.