Libero, 6 settembre 2024
La famiglia di Walz vota Trump e altri aggiornamenti
“Mamma li russi”. Come avevano già fatto nel 2016 e nel 2020, i democratici hanno iniziato a piagnucolare per le presunte ingerenze della propaganda russa nelle lezioni presidenziali americane, al punto da guadagnarsi lo sfottò del presidente Vladimir Putin, che ha ironicamente affermato di sostenere Kamala Harris e non Donald Trump.
Dalla Casa Bianca sono arrivate esortazioni al governo di Mosca di «smettere di interferire. Le uniche persone che dovrebbero decidere chi sarà il prossimo presidente sono gli americani e apprezzeremmo molto se il signor Putin smettesse di parlare delle nostre elezioni», ha affermato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby.
Chi fa, per davvero, propaganda per Trump è una parte della famiglia del candidato vicepresidente di Kamala Harris, Tim Walz. In otto si sono fatti fotografare indossando t-shirt azzurre con la scritta Walz’s for Trump, i Walz per Trump, dichiarandosi orgogliosi sostenitori del candidato repubblicano. Inutile dire che lo scatto ha fatto il giro dei media e dei social filo-repubblicani.
Ieri il New York Times ha rivelato i nomi dei maggiori sostenitori finanziari dei due candidati alla presidenza. Tra quelli per Trump la palma dei più generosi va a Tim Mellon e a Elon Musk, seguiti dalla miliardaria di origine israeliana Miriam Adelson, dagli eredi della fortuna di una famosa birra Dick e Liz Uihlein e dall’ex CEO della World Wrestling Federation, Linda McMahon.
Dalla parte della Harris, i due nomi più illustri sono quelli di George Soros e del figlio Alex.
Della partita sono anche l’ex sindaco di New York Mike Bloomberg, il co-fondatore di Linkedin Reid Hoffman, il co-fondatore di Facebook Dustin Moskovitz e l’ex capo della Disney Jeffrey Katzenberg.
A proposito di esternazioni, l’ex first lady Melania Trump ha anticipato su X il contenuto del libro sulle sue memorie che sarà in libreria il primo ottobre. Nel video di presentazione, l’ex first lady spiega che dopo anni di «controllo pubblico e false dichiarazioni», è tempo per lei di condividere la sua verità. «Scrivere queste memorie è stato un viaggio profondamente personale e riflessivo per me», ha detto la moglie di Donald Trump, aggiungendo che ora sente «la responsabilità di chiarire i fatti».