Avvenire, 6 settembre 2024
Il cardinale Zuppi alla mostra del cinema di Venezia. Parla anche del film di Almodovar sull’eutanasia
La Chiesa in dialogo al Lido tra cultura, arte e spiritualità. È stato un incontro ricco di contenuto quello di ieri alla 81a Mostra del Cinema di Venezia, promosso e organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo con la partecipazione del cardinale Matteo Maria Zuppi. Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana ha dialogo sul rapporto tra Chiesa e cinema con Cristina Battocletti, giornalista del Sole 24 Ore e monsignor Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo. «C’è ancora posto per la cultura? – si chiede Zuppi sul ruolo della settima arte – La domanda è importante e qualche volta viene un po’ paura perché la cultura richiede conoscenza, tempo e dialogo. Qualche dubbio che ci sia un apparire vuoto di contenuti c’è, un altro tipo di arte, che non comunica nulla tradendo l’arte stessa». Per questo Zuppi sottolinea l’importanza del contenuto: «Ci sono certe cose cattoliche che sono brutte, come al contrario c’è tanto contenuto anche al di fuori che aiuta le visioni della Chiesa che è sempre sostanzialmente mettere al centro la persona. Questo è importantissimo, tanto più con una umanità così tanto inquieta, confusa, stordita». E se «anche le arti sono diventate un po’ sonnambule» prosegue il cardinale, film come Io Capitano di Matteo Garrone lo hanno «molto colpito. Mostra a tutti quanti l’impegno a vedere e a tirare su qualcuno da quell’inferno in cui accettiamo che tanti finiscano la loro vita». La presenza della Chiesa al Lido fa da punto di riflessione in un mondo che Zuppi teme «condizionato da logiche commerciali. Ma, ma nonostante ciò l’arte ha delle cose bellissime, coinvolgenti, con tanta umanità. E in questo c’è l’attenzione che il mondo cattolico in una accezione molto larga. Non è l’etichetta che mi interessa, ma quello che portiamo nel cuore che creiamo con libertà. Se al centro c’è la persona l’arte è capace di appassionare». Come sottolinea Milani, il cinema cattolico a Venezia è quello capace di sollevare domande. Nel caso di The room next door di Almodovar sull’eutanasia il presidente Cei trova che sia «importante un dibattito su questo tema, capire le domande e la sofferenza che tutto questo comporta aiuta a capire la o le risposte – aggiunge Zuppi –. Non mi posso ritrovare nella scelta e nella conclusione del film, ma mi aiuta a capire la domanda e la tragedia umana dietro a certe scelte e questo mi sfida a trovare la risposta in qualcosa che difende la vita». In conclusione Zuppi ha sottolineato l’importanza ancora del cineforum nelle sale della comunità e ha fatto riferimento ai suoi film preferiti tra cui La vita è bella di Benigni e L’uomo che verrà di Giorgio Diritti sulla strage di Marzabotto: «A 80 anni da quell’eccidio quel film è un monito ad essere un po’ piu seri sul nostro passato per scegliere meglio il nostri futuro»