Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  settembre 06 Venerdì calendario

Beppe Grillo assottiglia il campo largo

Finirà come doveva finire, con Grillo che si riprende la sua creatura separandosi da Conte, e Conte che sarà costretto a fondare un nuovo partito personale, basandosi sulla popolarità e la fiducia di cui ancora gode nell’elettorato (ex) grillino, ma rassegnandosi a liberarsi dell’ingombrante figura del Garante-Fondatore. Ed anche se i sondaggisti sono molto prudenti, dopo la delusione della scissione di Di Maio del 2022, sciolta praticamente nel nulla, su un punto concordano: sarà l’"avvocato del popolo” a prendersi la fetta maggiore di quel che resta dei voti pentastellati che portarono il Movimento nel 2018 al primo posto e a dar vita ai due governi gialloverde e giallorosso seppelliti dal “tradimento” di Renzi e dall’avvento di Draghi.Basandosi sui dati delle Europee, il M5S vale attorno al 10 per cento, una percentuale che rivela come l’onda lunga dell’antipolitica si stia ormai esaurendo e come anche l’elettorato più indisciplinato e ingovernabile che la sosteneva si stia adeguando alla logica degli schieramenti: allearsi per competere, cercare di vincere e mandare Meloni con il destra centro all’opposizione. Più o meno questa è la scommessa di Conte: stare nel centrosinistra per radicarsi, conquistare fette di potere (com’è avvenuto in Sardegna con la vittoria della Todde) e negoziare con il Pd il prezzo più alto dell’alleanza. Fino a qualche mese fa questo prezzo sarebbe stato il ritorno a Palazzo Chigi dell’ex-premier; ma i risultati delle Europee hanno reso più forte l’ipotesi di una corsa Meloni contro Schlein.Conte non ha praticamente più avversari interni, se si considera che Di Battista è da tempo fuori dal Movimento e in un certo senso dalla politica, e così la prima linea dell’ex sindaca Raggi, dell’ex presidente della Camera Fico e di tutti i falcidiati dalla regola dei due mandati, che il leader lascia intendere di voler abolire, dopo aver costruito un partito a sua immagine e somiglianza, mentre Grillo vuol mantenere. Il primo effetto della scissione, però, sarà che le file del “campo largo” saranno destinate da subito ad assottigliarsi, dato che Il Fondatore vuol tornare a una linea contro tutto e tutti. È l’eterna tela di Penelope del centrosinistra, che qualcuno pensa sempre di scucire quando sembra che possa essere rammendata