Corriere della Sera, 6 settembre 2024
Oasis, un’inchiesta sull’algoritmo per i prezzi dei biglietti
Per il primo ministro Keir Starmer, «così non va». Per la ministra della cultura Lisa Nandy, «è una situazione molto deprimente». Per la Commissione europea, «è il momento di analizzare il sistema e considerare se introdurre nuove norme».
Il problema che suscita tanto clamore è la determinazione dinamica dei prezzi: quell’algoritmo che modifica i costi a seconda della richiesta – utilizzato dal 30% delle aziende britanniche ed europee – ha la colpa di aver reso impossibile la vita di più di 10 milioni di persone di 158 Paesi diversi che sabato hanno tentato di acquistare un biglietto per la tournee degli Oasis.
Dagli aerei, ai treni, alle camere d’albergo, il consumatore è ormai abituato alla possibilità che i prezzi cambino a seconda di quando si effettua una prenotazione. In Gran Bretagna, ad esempio, chi non si muove per tempo rischia di pagare 400 euro per raggiungere Manchester da Londra in seconda classe: nessuno ha mai pensato, però, di scomodare il premier.
Se il dynamic pricing era stato applicato anche per gli spettacoli di Harry Styles, Taylor Swift e un’infinità di altri artisti, è solo adesso – con gli Oasis – che diventa un caso. Il garante per la concorrenza e i mercati ha avviato un’inchiesta su Ticketmaster, in particolare perché il prezzo dei biglietti è aumentato senza che chi era in attesa (anche da ore) per avviare la procedura d’acquisto fosse informato. La gente si è collegata credendo di pagare x: quando è arrivato il momento di finalizzare la transazione si è accorta che costava molto di più. Un aumento di varie centinaia di euro a seconda dei casi. «È un tema importante che riguarda biglietti di ogni tipo» ha sottolineato il premier Starmer, come se fosse un problema nuovo. Anche a livello europeo sale l’indignazione. Lara Wolters, europarlamentare olandese, ha sottolineato al Guardian che «serve una legge nuova che protegga il consumatore da questo tipo di inflazione dei prezzi».
I Gallagher, che dopo 15 anni hanno fatto pace, si sono detti sconcertati. «Dobbiamo chiarire che gli Oasis lasciano le decisioni sui prezzi e le modalità di vendita dei biglietti ai loro promoter e manager», hanno sottolineato con un comunicato. «Non siamo stati informati che sarebbe stata utilizzata la determinazione dinamica dei prezzi. La strategia adottata avrebbe dovuto assicurare ai fans un’esperienza positiva: è stata un fallimento». A Wembley, allora, si esibiranno due sere in più. La priorità verrà data a chi ha già cercato di acquistare un biglietto senza riuscirci.