Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  settembre 06 Venerdì calendario

«La signorina Boccia ha provato ad agganciare un po’ tutti noi parlamentari campani, ha fatto il giro completo»

«Diciamo che la signorina Maria Rosaria Boccia ha provato ad agganciare un po’ tutti noi parlamentari campani, ha fatto il giro completo», spiega con apprezzabile schiettezza la navigata onorevole Annarita Patriarca, 53 anni, deputata di Forza Italia.
Anche lei.
«Sì, anche me. L’ho incrociata circa un anno fa, era la moderatrice di una conferenza stampa a Montecitorio».
Di che si trattava?
«Presentavo una mozione per istituire scuole di specializzazione specifiche e un albo professionale per medici e chirurghi estetici».
Ce la portò lei?
«No, era già prevista nello staff, credo al seguito di qualche medico, si qualificava come esperta di moda, presidente di non mi ricordo quale associazione».
Di una che è soltanto quasi omonima di quella che conta a Milano.
«Eh, non lo sapevo, non me ne intendo».
Il suo compito alla tavola rotonda qual era?
«Dava la parola. La mozione l’ho preparata io, sia chiaro. Lei era un poco più di una hostess».
Che impressione le fece?
«Bella ragazza. Ho appreso adesso che ha 41 anni, però ne dimostra di meno. Spigliata, sveglia, ambiziosa».
Dopo quella prima volta l’ha riconfermata per ulteriori eventi?
«No. So che ha lavorato anche con altri colleghi, Catello Vitiello, Gimmi Cangiano, Simona Loizzo. Ma con ciascuno di loro per una volta sola, non ha mai ottenuto il bis, si chieda perché».
Da allora per caso l’ha contattata per telefono con insistenza?
«Si è sempre interfacciata con la mia assistente. Cercava di accreditarsi dove poteva, ovvio. Nel nostro ambiente ne trovi milioni che provano a entrare». 
Con lei non ha funzionato.
«Sono del territorio, di Gragnano, loro sono famosi per gli scavi, noi per la pasta. Con me è difficile, non attacca. Ma conosco la famiglia, hanno un negozio di abbigliamento a Pompei». 
Abiti da sposa. Per caso ci ha comprato il suo?
«No, no. In città però non si parla d’altro, sono tutti in subbuglio, impazzano i gossip più arditi, che non si possono riferire».
Lei però l’ha scaricata.
«Noi politici siamo abituati ai questuanti che ti tampinano, basta prendere le misure».
Così si è rivolta altrove.
«Si è spostata sulla dieta mediterranea. Ha chiamato quasi tutti, mi risulta. Mi dicono che avesse cominciato a farsi avanti già dalla scorsa legislatura».
Con il centrodestra?
«Eh no, con chi stava al governo».
Comunque in molti casi è arrivata a dama.
«E infatti sul suo profilo Instagram ha messo la foto con un sacco di parlamentari. E oggi, con lo scandalo, sta piena di follower».
Ce la faceva così astuta?
«Si vedeva che non era una sprovveduta. Ma una che si sa inserire».
Si è messa gli occhiali da sole con la telecamera. E di nascosto ha registrato audio e video.
«Eh, lì c’è la malafede però. La premeditazione. Sangiuliano in fondo fa tenerezza, ci è proprio cascato. Ne esce distrutto, anche dal punto di vista umano è davvero una brutta storia».