Avvenire, 5 settembre 2024
A Milano c’è chi vuole rendere balneabile la Darsena
Milano ha bisogno di aree dove si possa nuotare in vista della prossima estate e una delle soluzioni potrebbe essere programmare l’apertura alla balneazione della Darsena e del Lago di Niguarda al parco Nord. La proposta è contenuta in un report presentato ieri nel corso della commissione Sport, Antimafia e Olimpiadi e indirizzato ai consiglieri comunali da tre esperti che vogliono difendere il diritto alla balneazione in città messo a rischio dalla chiusura di vari impianti. Alessandro Coppola, professore associato di urbanistica al Politecnico di Milano ha spiegato che «Milano sta vivendo un contesto di disuguaglianze crescenti» e che «le persone a basso reddito devono poter accedere a servizi che se affidati al mercato li vedrebberoesclusi». Il dito è puntato sulla cessione della gestione del Lido, chiuso nel 2019 e assegnato per 42 anni agli spagnoli della Go Fit che investiranno 25 milioni di euro. I lavori sono partiti quest’anno e prevederanno la trasfor-mazione della grande vasca in una fontana dove si potrà praticare la canoa e utilizzare il pattìno. Passare al privato e quindi alla logica del profitto, come si legge nel documento, comporta un aumento delle tariffe, che saranno superiori del 50% rispetto a quelle comunali. La convenzione prevede solo sconti per gli abbonamenti mensili per giovani, scuole e persone con disabilità. Sotto accusa anche la creazione di 316 nuovi parcheggi, un incentivo alla mobilità automobilistica in una zona servita molto bene dal trasporto pubblico.
Secondo Alessandro Coppola, Antonio Emilio Alvise Longo, docente di urbanistica al Politecnico e Tommaso Goisis, esperto di politiche pubbliche e attivista di “Sai che puoi?”, siamo ancora in tempo per stabilire che i centri Scarioni e Argelati rimangano a gestione pubblica e invitano il Consiglio comunale e la Giunta a programmare immediatamente i lavori di manutenzione straordinaria necessari alla riapertura. Sul tema del partenariato pubblico privato chiedono al Consiglio di approvare linee di indirizzo generali per una miglior valutazione dell’interesse pubblico. Sulla mancanza di soldi per riqualificare gli impianti nel report si legge che le spese annuali per la riapertura degli impianti, la cosiddetta “manutenzione straordinaria programmata” non gravano sulla spesa corrente del Comune, ma su quella in conto capitale. Così come gli investimenti di riqualificazione complessiva, la “manutenzione straordinaria speciale”.
Se l’apertura alla balneazione del lago Niguarda piace all’assessora allo Sport Martina Riva, non altrettanto l’affidamento al pubblico delle strutture chiuse. «Il partenariato è una scelta che guarda al sociale, non è solo una scelta necessaria. Lo utilizziamo solo per gli impianti che ci sono stati consegnati in condizioni molto critiche – ha detto -. Occorrono investimenti di diversi milioni di euro e anche la sola progettazione costa a volte decine e a volte centinaia di migliaia di euro». Anche sul fronte delle tariffe l’assessora assicura che gli abbonamenti non si discosteranno di molto da quelle praticate da Milanosport. Mentre fare a meno dei privati significa sottrarre fondi pubblici all’istruzione, al welfare, alla casa o alla mobilità