Corriere della Sera, 4 settembre 2024
Intervista a Anna Maria Bernardini de Pace, avvocato
«Sono contenta perché realizzo quello che è, da sempre, il mio desiderio: fare il giudice». Annamaria Bernardini de Pace, l’avvocato matrimonialista più famoso d’Italia, indosserà la toga a Forum, che torna, per l’edizione numero 40, in diretta, da lunedì 9 settembre, alle 11, su Canale 5.
Avvocato, partiamo dalle origini pugliesi.
«Macché origini. Io sono pugliese. Mio padre Nicola, di Lecce, è stato un magistrato e mia mamma, Isabella Bellisario, avvocato, era figlia di un colonnello dei carabinieri, di Gioia del Colle, che ha comandato 23 legioni in Italia. Mamma era nata Codogno solo perché mio nonno allora era in quel comando. Io sono nata a Perugia per caso. I primi mesi di vita li ho vissuti ad Alessano».
Quindi, le vacanze le trascorre in Puglia?
«Tutti gli anni, da sempre. Tra una decina di giorni scenderò, prima a Ostuni, ospite della Masseria Traetta, poi sarò alla Tenuta Furnirussi di Serrano, i miei luoghi del cuore. Mi piace girare e scoprire altri posti. Ho anche uno studio a Bari, in via Calefati, oltre che a Milano, Roma, Padova, Bergamo, Ameglia (La Spezia) e Napoli».
È d’accordo con Briatore che ha parlato di servizi inadeguati in Puglia?
«Sì, ha ragione e mi è dispiaciuto che il suo progetto (il Twiga di Otranto, ndr) sia stato bloccato. Ad esempio, a Monopoli, ci sono spiagge belle come a Forte dei Marmi. E poi, di fianco, ti ritrovi situazioni prive di possibilità perché i giochini politici impediscono agli esterni di insediarsi».
Cosa le ha fatto capire che avrebbe voluto fare l’avvocato?
«In realtà, volevo fare il giudice come papà. Ma mi sono innamorata del mio professore di Diritto romano che ho sposato nel 1970, a 22 anni. Lui, gelosissimo, ha voluto che mi dedicassi alle nostre due figlie che per me è il lavoro piu bello e appagante; poi, finito l’amore, ho ripreso gli studi: in due anni ho dato 18 esami. E ho detto a mio padre: “Faccio l’esame da giudice”. Lui mi ha sconsigliata, perché ero troppo passionale e avrei dovuto avere equilibrio».
A Forum dovrà occuparsi di liti familiari.
«Io solo di quello mi occupo. Mi piacciono le trame. E spero che, anche giudicando, riesca a dare qualche insegnamento. Separo i coniugi, unisco i genitori».
Giorgia Meloni e Andrea Giambruno sono stati criticati per aver trascorso le vacanze assieme a Ceglie Messapica per il bene della figlia.
«Loro sono fantastici. Mi dà fastidio la sinistra che attacca chi parla di famiglia tradizionale e si separa. La famiglia tradizionale deve stare unita a tutti i costi? Quella, semmai, è la famiglia ipocrita. La famiglia sincera è quella che, quando l’amore e la fiducia finiscono, si separa, ma i genitori collaborano per la formazione e l’educazione dei figli».
Qual è stato il divorzio più difficile che ha seguito?
«Il mio. Gli altri ho cercato di viverli senza esserne coinvolta».
Sul suo stato di WhatsApp ha pubblicato la frase “l’amore è un mistero che dura finché dura il mistero”.
«Infatti, ho scoperto il mistero e il mio matrimonio è finito».
Si sente abbaiare in sottofondo.
«È il mio bassottino, l’unico maschio fedele (però abbaia). Ha sei mesi, si chiama Nicobel, nome che combina quelli dei miei genitori».
Tra i divorzi più sofferti ha spesso citato quello tra Al Bano e Romina Power.
«Più l’amore è grande e maggiore è la forza reattiva. Si reagisce con rabbia a un dolore grandissimo. Nel tempo sono stati dei genitori uniti, Al Bano è un gran signore. E lo dico pur essendo stato lui un avversario e Romina mia assistita».
Di Totti, suo cliente, non parla.
«Non parlo mai dei miei assistiti. Dico che anche Totti è un gran signore e che pure lui e Ilary collaborano per il bene dei figli».
L’assegno di mantenimento più alto che ha ottenuto?
«100 mila euro al mese, netti. Nel 2005».
Immagino lui fosse un ricco imprenditore.
«Non glielo dico».
La scelgono le donne o gli uomini?
«Adesso più gli uomini. Una volta a rivolgersi a me erano per il 95% donne. Oggi sono autonome, più furbe, mentre gli uomini sono le vittime, sono bravi sul lavoro ma fanno fatica a gestire la vita. E io preferisco difendere i più deboli».
Ha ricevuto minacce?
«Tante. Ho pure trovato una bomba fuori sulla porta di casa».
Cosa la scandalizza?
«La vicenda di Toti, ex governatore della Liguria: i giudici hanno messo le microspie nei suoi uffici per 28 mesi quando le indagini vanno condotte con la testa e l’interrogatorio».
Il suo maggiore successo legale?
«Essere riuscita a far risposare due o tre coppie tra loro. Mariti e mogli che si sono combattuti magari per dieci anni e poi sono tornati insieme. Inutile che me lo chieda. Non le dirò chi sono».