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 2024  settembre 04 Mercoledì calendario

Il paese che moltiplica gli italiani per diritto di sangue

Montorio nei Frentani (Campobasso) – Alle 9.42 del 20 agosto Franco Spedaliere apre il registro e inizia a trascrivere l’atto di nascita di C. M. W. nato nello stato di San Paolo in Brasile. Riempie un quarto di pagina con tutti i dettagli del documento arrivato in copia via corriere e poi si ferma. Dovrebbe annotare anche le tre separazioni e i due divorzi del signor W. ma nell’ufficio sono entrate delle persone per il rinnovo della carta d’identità, non ha più tempo da dedicare agli iscritti all’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero.Spedaliere è responsabile dell’ufficio anagrafe di Montorio nei Frentani, un piccolo paese del Molise a 30 chilometri da Termoli che da alcuni anni assiste impotente a un fenomeno che rischia di travolgerlo. «Ormai lavoro più per i residenti all’estero che per quelli italiani», racconta. E non potrebbe essere diversamente: a Montorio abitano 361 persone e all’estero si è creata una comunità due volte più grande. Al momento sono 706, di cui 113 vivono in Argentina e 52 in Brasile, ma aumenteranno ancora nei prossimi mesi, creando non poche difficoltà a questo piccolo borgo arrampicato su una collina da cui si vedono le isole Tremiti e quelle della Dalmazia. L’atto trascritto il 20 agosto da Franco Spedaliere è il numero 64 dall’inizio del 2024. In sospeso ci sono altre 100 trascrizioni, il quadruplo rispetto all’anno scorso quando il registro è arrivato a quota 40 e già sembrava una cifra record. Come se vi fosse stata un’improvvisa esplosione di neonati in questo comune che invece ha festeggiato come un evento l’unica nascita avvenuta nel 2023 mentre nel 2024 di bebè non c’è traccia.
«È l’effetto dell’emigrazione virtuale creata dalla norma che garantisce la possibilità a chiunque di ottenere la cittadinanza iure sanguinis se si ha un antenato italiano e se nel ricostruire la genealogia non ci siano rinunce. – spiega il sindaco Nino Ponte – Un secolo fa eravamo uno dei paesi da cui partivano più persone, la maggior parte verso l’America del Sud. Dopo la seconda guerra mondiale abbiamo avuto un’altra ondata di migrazione verso Canada e Stati Uniti: il nostro paese si è svuotato. Ora, grazie a questa norma, stanno tornando ma non fisicamente come un tempo». Quasi nessuno affronta davvero il viaggio verso Montorio, la corsa è ad accaparrarsi il passaporto italiano e a tutti i vantaggi che ne derivano. Una corsa che sta diventando una valanga. Ad aprile è arrivato un plico indirizzato al comune: Spedaliere e il sindaco si sono guardati: «Aprilo tu – ha detto il sindaco al responsabile dell’anagrafe. Spedaliere ha obbedito ed è sbiancato: «C’erano 45 richieste di trascrizione ordinate dal tribunale di Roma. Insieme con separazioni e divorzi vuol dire un centinaio di atti», ricorda. La sentenza che ha gettato nello sconforto sindaco e responsabile dell’ufficio anagrafe risale al dicembre dello scorso anno e assegna la cittadinanza italiana a 45 persone, tutte brasiliane, tutte discendenti di Adamo Giuseppe Di Tullio nato il 2 luglio 1881 a Montorio. Di lui nel registro storico non esistono altre tracce oltre alla nascita, nemmeno la comunicazione della morte. Della sua esistenza si è saputo solo questa primavera quando è arrivata la notifica della sentenza del tribunale.Una copia del provvedimento è appoggiata sul tavolo di Spedaliere. Lui la compulsa non appena si libera degli obblighi con gli abitanti di Montorio. Con l’evidenziatore giallo ha sottolineato 18 nomi da un lungo elenco. «Sono le trascrizioni già completate. – spiega – Ne restano altre 27. Le terminerò nei prossimi mesi». Non sono le uniche richieste in sospeso. C’è un plico con una sentenza del tribunale di Campobasso che ordina la trascrizione di altri 13 atti dei discendenti della famiglia Vespa, anche loro brasiliani decisi a recuperare la cittadinanza italiana. E diverse altre sparse per un totale di 120-130 atti che verranno trascritti entro la fine dell’anno portando il totale degli iscritti all’Aire di Montorio nei Frentani a oltre 800. Che cosa significa? I conti li fa il sindaco.«Alle ultime elezioni hanno votato 289 persone. Ufficialmente sono il 30,55% dei votanti, una percentuale bassissima. In realtà da noi vota circa il 90% della popolazione ma per regionali, amministrative e referendum la percentuale viene calcolata su una platea di 946 elettori, che comprende anche gli iscritti all’Aire. Viene falsato il risultato sulla partecipazione e, nel caso del referendum, vuol dire affossare questo istituto. Credo che sia giunto il momento di un intervento da parte del governo. Ci vuole un filtro oppure un sostegno con del personale aggiuntivo per i comuni che devono smaltire molti atti di trascrizione delle nascite di residenti all’estero altrimenti qui finiremo per lavorare solo per l’Aire e per abbandonare i residenti. E a quel punto andremo sotto il ministero degli Esteri e ci faremo sentire».