Corriere della Sera, 1 settembre 2024
Presentazione della XVIII edizione di MiTo SettembreMusica
«Il moto è causa di ogni vita». Dalla sentenza leonardesca il nuovo direttore artistico Giorgio Battistelli ha desunto non solo il titolo (Moti) dell’edizione 2024 di MITO SettembreMusica, ma anche lo spunto per disegnare un festival che si muove, e parecchio, da una tradizione che sembrava ormai consolidata.
La prima e più evidente novità: nelle diciassette precedenti edizioni si era cercato di proporre gli stessi, numerosi (anche cento) programmi a Milano e Torino, mentre la locandina 2024 annovera un numero minore di eventi, ma fortemente diversificati fra i due poli del festival; il passaggio dalla duplicità alla complementarietà, fa sì che la quantità, prima ancora della qualità, delle proposte risulti assai ampia, e che il pubblico, più che radicarsi nella propria città, sia spinto a viaggiare per ascoltare qualcosa di diverso nell’altro polo del festival, divenendo un vero e proprio pubblico del festival.
Lo si nota fin dai concerti inaugurali: a Torino Michele Spotti dirigerà l’orchestra e il coro del Teatro Regio nella Nona di Beethoven, alla Scala Riccardo Chailly guiderà la Filarmonica in Ravel, le Quatre dédicaces di Berio e Dis-Kontur di Rihm. Programmi che risultano emblematici delle «isole tematiche» in cui Battistelli ha articolato il festival, con l’accostamento di brani contemporanei, anche commissionati da MITO, a grandi classici di Sette, Otto e Novecento. E nelle stessa scelta di indicare delle «isole tematiche» l’edizione 2024 rivela una sua ulteriore discontinuità con quelle precedenti: il cartellone non sarà ancorato a un tema, o meglio, a un solo tema, ma traccerà dei «perimetri» al cui interno possano svilupparsi del percorsi.
Cinque sono le isole tematiche: Mitologie orchestrali, Ascoltare con gli occhi, Puccini, la musica e il mondo, Artistiche imprese, Musica su due piedi. Le ultime due sono emblematiche della volontà di differenziare e polarizzare la proposta: con due nuovi melologhi, l’attore Stefano Massini, accompagnato da un ensemble jazz, racconterà la storia di due storiche aziende di Torino e Milano, Martini & Rossi e Campari, restituendo un quadro curioso e inedito delle due capitali industriali del Nord italiano. Sorprendenti i tributi al Grande Torino e al Milan: al Lingotto Enrico Pagano, l’orchestra Rai e il coro Maghini accompagneranno con le note di Carlo Crivelli l’omaggio ai Granata a 75 anni dalla tragedia di Superga, mentre colonna sonora di Un diavolo a tutto campo. Un incontro tra musica, video arte e gioco del calcio. Protagonista la squadra Ac Milan saranno le note di Fabio Vacchi affidate all’Orchestra Sinfonica e al Coro Sinfonico di Milano diretti da Diego Ceretta.
Tra gli omaggi a Puccini, accostato a suoi contemporanei come Korngold, Casella e Strauss, spicca il melologo Puccini, Puccini, che cosa vuoi da me con Toni Servillo, accompagnato a Torino da Gianna Fratta e i Pomeriggi Musicali, mentre Ascoltare con gli occhi porterà la musica in spazi insoliti, dando grande rilevanza all’aspetto visivo: in piazza San Carlo, nella sua Torino, Ludovico Einaudi suonerà In a Time Lapse Reimagined, mentre Giovanni Sollima ed Enrico Melozzi schiereranno i loro 100 cellos; in entrambe le città l’Orchestra Rai sarà diretta da Vimbayi Kaziboni in A House Of Call di Heiner Goebbels, ciclo di invocazioni, preghiere, poesie e canzoni con registrazioni di suoni e voci provenienti da tutto il mondo.
Nelle Mitologie orchestrali spicca il doppio impegno di Gianandrea Noseda, milanese che ha guidato a lungo il Teatro Regio di Torino, creando un legame profondo e mai estinto: sotto la Mole ritroverà i «suoi» professori con la Settima di Beethoven e i frammenti sinfonici da La donna serpente di Casella, titolo che fu uno dei più grandi successi di Noseda al Regio; a Milano si presenterà invece con l’Accademia di Santa Cecilia, diretta nella Quinta di Beethoven (a conferma della complementarietà dei cartelloni milanese e torinese) e nel concerto per due pianoforti di Mozart, solisti Jan Lisiecki e Francesco Piemontesi.
E le Mitologie segnano anche l’inizio della collaborazione di MITO con l’Opéra di Lione e il suo direttore musicale, Daniele Rustioni. MITO si muove, in sé e fuori dai suoi i confini.