la Repubblica, 2 settembre 2024
I dipendenti del comune di Roma non possono criticarlo
Si prega di non inveire contro l’amministrazione capitolina e, giammai, sui social media. Il nuovo Codice di comportamento per i dipendenti del Comune dedica un intero articolo all’uso delle varie bacheche digitali mettendo i puntini sulle i. «Nell’utilizzo dei propri account dei social media il dipendente utilizza ogni cautela, affinché le proprie opinioni o giudizi su eventi, cose e persone non siano in alcun modo attribuibili direttamente all’amministrazione o possano lederne il prestigio o l’immagine».Anche “fare la spia” è assolutamente vietato e infatti «il dipendente non utilizza i social media per segnalare disfunzioni presenti all’interno dell’amministrazione, ma le denuncia seguendo le procedure previste», si legge nella delibera che dà il via libera al Codice. Che, durante l’orario di lavoro, i social network li vieta quasi del tutto. Più in generale «il dipendente non attende a occupazioni estranee al servizio» e nello specifico non può andare sui social «salvo che del tutto sporadicamente e attraverso il personale telefono cellulare». Per stare al passo coi tempi, nel nuovo Codice non potevano non esserci anche le regole sullo smart- working: Chi lavora da remoto o svolge lavoro agile, deve stare molto attento a rispondere al telefono e alle mail o rischia l’etichetta di assenteista. Ovviamentenegli orari di lavoro: dalle 7.30 alle 13 e dalle 14 alle 19.30. «La mancata risposta può essere equiparata ad assenza ingiustificata con conseguente avvio del relativo provvedimento disciplinare». Chi chiama o scrive fuori dall’orario di lavoro al dipendente, però, non si aspetti di ricevere risposta: nel Codice è scritto nero su bianco che «l’amministrazione garantisce il diritto alla disconnessione, cioè a non leggere e non rispondere a mail, messaggi, telefonate inerenti l’attività lavorativa». Altra responsabilità dei dirigenti è quella di verificare il «raggiungimento degli obiettivi prefissati».Anche quando il dipendente si trova in ufficio, deve stare attento a non dimenticarsi di controllare la mail. Deve infatti «prendere visione quotidianamente della propria casella di posta elettronica istituzionale», ma anche di quella «ordinaria e/ o certificata del proprioufficio». Al di là della vita “connessa”, anche in quella reale. cioè durante le pubbliche relazioni, il dipendente comunale «non assume nessun comportamento che possa nuocere all’immagine dell’amministrazione». E soprattutto non deve sfoggiare la sua posizione: «Nei rapporti privati, comprese le relazioni extralavorative con con pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni il dipendente non sfrutta né menziona la posizione che ricopre per ottenere utilità che non gli spettino». Come si direbbe a Roma, deve rimanere umile, onde evitare di cadere in tentazione. Lo stesso vale quando esercita le proprie funzioni e quando dovesse ricevere regalini vari. Che in ogni caso non devono mai superare il valore di 50 euro. Se si accumulano, la cifra deve rimanere sempre inferiore ai 200 euro. La stessa moderazione ci vuole se è il dipendente a voler fare un regalo a un suo superiore, All’interno del Codice c’è anche un capitolo pulizie. A chi lavora in Comune si chiede di impegnarsi «a mantenere la funzionalità e il decoro dell’ufficio» dunque «si prende cura degli oggetti e degli strumenti che utilizza». Di più. Il Codice oltre ad essere aggiornato sulle nuove tecnologie è anche attento al cambiamento climatico e infatti è espressamente indicato il dovere di evitare «sprechi e diseconomie nel consumo e nell’utilizzo dei beni dell’amministrazione». Al contrario, «il dipendente persegue il risparmio energetico».